Cesenamania:| Capolinea Giampaolo
Cesena-Cagliari, 43' del primo tempo: calcio di rigore per i bianconeri; sul dischetto va Ghezzal, che lascia il posto ad Eder, che a sua volta lo lascia a Candreva dietro indicazioni della panchina. Indicazioni che peraltro portano all'espulsione di Giampaolo. 'Il rigorista è Mutu (squalificato per tre giornate), in sua assenza batte chi è più sereno' dichiara l'allenatore del cavalluccio a fine match. Ora, questa sarà senza alcun dubbio una lacuna del sottoscritto, ma a memoria non ricordo una squadra professionistica che entra in campo senza avere un rigorista designato. Il siparietto di ieri sera su quel calcio di rigore è divenuto per molti l'emblema di questo Cesena in confusione totale, privo di gioco, di idee e di una quadratura tattica. Per l'ennesima volta una formazione diversa in campo, per l'ennesima volta il povero Ghezzal (capro espiatorio oramai per tutta la tifoseria) schierato in un ruolo non suo, per l'ennesima volta l'obbligo di vincere la prima partita della stagione si concretizza in un inutile pareggio.
Il Cesena di oggi non è niente più di 11 giocatori messi in campo, non è squadra e non è assolutamente rappresentazione di una filosofia di gioco; troppi uomini imbrigliati in schemi tattici che non riescono evidentemente ad assimilare, troppo poca convinzione ed ancora una volta nessun pericolo creato al portiere avversario. Gli umori, nerissimi, in riva al Savio vedono nell'allenatore la causa principale dei problemi bianconeri, e è oggettivamente difficile dar loro torto. Giampaolo ha avuto tutto dalla città e dalla società: fiducia incondizionata sin da giugno, entusiasmo per il progetto, un mercato magari non impeccabile al 100%, ma di certo il migliore mai fatto dai romagnoli; ma i presupposti di cui sopra hanno portato al peggior avvio di stagione che Cesena ricordi.
Qualcuno ancora parla di una squadra che raccoglie meno di quanto semina, che i bianconeri fanno un buon possesso palla trovando difficoltà negli ultimi 20 metri... Beh, credo in tutta onestà che giochicchiare palla a terra tra difesa e centrocampo creando zero pericoli alla porta avversaria sia tutt'altro che un'impresa titanica. Giampaolo l'ha sottolineato in conferenza stampa: 'Prima di tutto viene il bene del Cesena”; e il bene del Cesena, a parere di chi scrive, non coincide con la conferma dell'allenatore. La preparazione e le potenzialità di Giampaolo sono fuori discussione, ma tre punti raccolti in un quarto di campionato, per coloro che ancora non se ne fossero resi conto, significano retrocessione garantita già da gennaio. Ai posteri la sentenza.