E’ dura riuscire a dribblare due avversari alleati senza saperlo e volerlo; il Cesena però è stato in grado di farlo. Sudando come fosse sotto la sauna e balbettando forte dopo il sigillo felicità di Bogdani a inizio ripresa. Ma importava solo il bottino pieno e la Romagna bianconera ha steso sia il Bari (virtualmente retrocesso, ma che non regala nemmeno un centesimo) e la paura, anzi il terrore di non riuscirci.

Non poteva essere una gara bella: doveva essere infatti un match da tre punti obbligati, uno snodo cruciale dello sprint salvezza con molte analogie con la sfida da ‘dentro o fuori’ col Chievo (vinta 1-0) il 27 febbraio. Lo è stato e sono quelli che catapultano di nuovo i romagnoli nella zona franca del campionato, due punti sopra la Samp e dove si ‘muore’. Insomma a cinque giornate dal termine è tanta roba e legittima. E vale già una certezza: i bianconeri si giocheranno la A fino alla fine e le ‘chance’ per sorridere anche il 22 maggio sono concrete. Certo sarà dura, anche di più ma cinque punti nelle ultime tre gare (Fiorentina, a Palermo e appunto il Bari) chiunque li avrebbe firmati col ‘sangue’.