E’ stata mesta la Romagna bianconera e ha preso a ‘calci e schiaffi’ un’occasione per fare un balzo avanti, invece ecco una prestazione con poco di tutto. E la dimora nella ‘zona morte’ si fa più preoccupante dopo il colpaccio del Lecce a Parma (con la soglia salvezza ora a 2 punti, delimitata proprio dal Catania).

Troppa miseria per sperare nel colpo: poco convinta la squadra (stanca nel finale), difficile anche da comprendere la scelta di Ficcadenti di riproporre per un’ora (Sammarco ha poi dimostrato altro passo e vigore) un Appiah fuori fase a dir poco. E sia chiaro, può ‘ciccare’ anche un Superman (di solito) come Antonioli che dopo un flash ha confezionato la felicità a un ‘tiretto’ di Maxi Lopez. E per fortuna che non molto dopo Jimenez ha confermato d’avere classe e ‘faccia tosta’ con un pari d’autore. No, troppo poco Cesena: due soli tiri nello specchio della porta, un’occasionissima scarabocchiata nel finale con Giaccherini.

Non si può nemmeno imprecare sulla rete annullata a Bogdani: fuorigioco di un soffio ma tale. Certo che non fare un boccone di un Catania rapido, ma reduce da un punto nelle ultime cinque gare, diventa poi non facile pensare quando e dove si possa riempire completamente lo stomaco. Infatti è apparso subito spaesato, frastagliato il Cesena (solito 4-3-3 senza gli squalificati Lauro e Colucci: e l’assenza del capitano si è sentita tanto nello smistare gioco) con il recuperato Appiah che stenta di più e ancora di più a dare il ‘la’ davanti alla difesa e Santon (unico nuovo acquisto subito in campo) che all’inizio non si è trovato nel nuovo contesto ed è stato pure cercato con il lanternino.