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Cesarini, oltre la zona: l'allenatore che Sivori portò alla Juve tra partite a poker e trofei
LE ORIGINI - Ebbene questo modo di dire ha un padre biologico il cui ricordo viene custodito da tutti i tifosi anziani e vecchi, ma il cui nome dice nulla alle nuove generazioni. Sicché, ricorrendo oggi la data della nascita di quel signore nel lontano 1906, mi pare doveroso rendere omaggio al suo nome e alla sua figura perché senza conoscere la Storia siamo tutto certamente più poveri.
IL LEGAME CON SIVORI - Renato Cesarini, al di là del modo di dire, ebbe la particolarità di essere l’allenatore personale di un campione senza tempo e senza età come Omar Sivori. Lui era nato a Sinigallia, ma dopo pochi mesi venne portato in Argentina dove praticamente visse per tutta la vita. Allenava il River dove Omar cresceva e stupiva. Tra i due fu subito un legame quasi parentale tant’è che, quando Sivori venne alla Juventus, volle che nel suo contratto ci fosse scritto “Con me viene anche Cesarini”. E così fu.
LA COPPIA - Per un anno, dunque, la Juventus venne allenata da Parola ma il tecnico personale di Sivori era Cesarini. Dentro e fuori dal campo. Specialmente fuori dove, avendo i due personaggi il medesimo carattere e gli stessi vizi facevano coppia fissa e trascorrevano notti intere al tavolo del poker nel bar dell’ex Muccinelli, davanti allo stadio Comunale. Insieme contribuirono alla prima doppietta della Juventus campionato-Coppa Italia, ma poi si separarono perché quella coppia non era gradita a Boniperti. Cesarini tornò in Argentina e nel 1969, giovanissimo, morì per un’embolia. Sivori chiuse con il pallone.