Cervato, scudetto a Firenze e alla Juve. Ecco come Agnelli lo strappò ai viola
LA GRANDE FIORENTINA DEGLI ANNI'50 - I viola negli anni'50 sono un'ottima squadra, costruita pezzo per pezzo, anno dopo anno, per poter primeggiare in Italia nell'assalto finalmente allo scudetto. Cosa che riesce alla Fiorentina nel campionato 1955/56, prima squadra a spezzare l'egemonia di Juventus, Milan e Inter dal dopoguerra. Era una squadra davvero forte e bella da vedere quella Fiorentina, con campioni veri in tutti i reparti. La Fiorentina campione d'Italia del 1955/56 poteva vantare tra le proprie fila giocatori del calibro di Sarti, Magnini, Cervato e due autentici fuoriclasse: il brasiliano Julinho e l'italoargentino Montuori. Però, forse più di tutti, va ricordato l'allenatore Fulvio Bernardini, e il presidente che rese possibile la creazione di quel gruppo, Befani. Lo scudetto arrivò dopo una cavalcata vincente senza neppure una sconfitta, se non all'ultima giornata quando il titolo di campione d'Italia era già stato conquistato da oltre un mese. Quello scudetto non fu un fuoco di paglia, tutt'altro. Nei successivi 4 campionati la Fiorentina arrivò per ben 4 volte al secondo posto, a testimoniare la robustezza della squadra, e sempre seconda si classificò nella Coppa dei Campioni del 1956/57, dove perse la finale tenendo testa al grande Real Madrid.
IL DIFENSORE GOLEADOR - Pilastro difensivo della Fiorentina campione d'Italia è Sergio Cervato, terzino sinistro prima centromediano poi, senza andare troppo lontano dal vero può essere considerato il difensore italiano più forte degli anni'50. Dopo essersi messo in luce nel Bolzano in serie B nell'estate del 1948 la Sampdoria è ad un passo dal tesserarlo ma una lieve malformazione della mano destra fa desistere i liguri e così Cervato passa alla Fiorentina della quale ben presto diventa una bandiera. Molto bravo nella marcatura a uomo, veloce e abile nel gioco di testa, Cervato ha notevole dimestichezza anche con il goal: nei suoi 11 anni a Firenze ne mette a segno ben 31, tra punizioni e rigori. Dal dischetto è infallibile, ed infatti Cervato è il rigorista della Fiorentina, ma se la cava molto bene anche con le punizioni che calcia potenti facendo infilare il pallone tra palo e traversa, lasciando impotenti i portieri avversari. In serie A segna ben 45 reti: è il secondo difensore goleador di tutti i tempi, dietro al solo Facchetti; con la Nazionale, dal 1951 al 1960, realizza 4 reti in 28 incontri pur non partecipando mai ad alcuna edizione dei Mondiali.
DALLA FIORENTINA ALLA JUVENTUS - Bandiera della Fiorentina, nell'estate del 1959, trentenne, passa clamorosamente alla Juventus, suscitando proteste tra i tifosi viola. I bianconeri sono nella necessità di ricostruire dopo alcune stagioni in tono minore e il tassello difensivo necessario viene individuato nel difensore della Fiorentina. Per la Juventus del 1959 Cervato si rivelerà “un acquisto particolarmente azzeccato, visto che segnerà sei reti e non salterà neanche una partita di campionato” dice Nicola Negro nel suo ottimo La Juventus del Dottore perchè si rivelerà decisivo per la conquista dello scudetto per i bianconeri. Già da un paio di stagioni Agnelli aveva messo gli occhi addosso al difensore viola, tanto che nel 1959 si accorda con il presidente Befani per l'acquisto di Cervato per 50 milioni di lire. All'epoca si sparge la voce che l'ingaggio promesso a Cervato dalla Juventus sia molto superiore di quello preso a Firenze, ma il giocatore, una volta smesso con il calcio, ha sempre smentito, anzi ha più volte affermato che andò a percepire meno soldi e che il suo passaggio in bianconero venne deciso da un accordo tra Befani e Agnelli. Fatto sta che in bianconero rimane due stagioni, il tempo per vincere due scudetti e due Coppe Italia. Proprio il suo debutto con la Juventus Cervato lo celebra con la Coppa Italia del 1959, quando in finale contro l'Inter segna una doppietta. A 32 anni passa alla Spal dove rimane per altri 4 anni e dove chiude una fantastica carriera che lo ha portato ad essere tra i difensori italiani migliori degli anni'50.
(Alessandro Bassi è anche su http://storiedifootballperduto.blogspot.it/)