«Sono giovane, ma a volte ripenso agli anni che ho buttato via». Alessio Cerci, 25 anni, è rinato grazie al Toro («Il merito è soprattutto di Ventura», ripete sempre) e in un’intervista a La Stampa racconta l’emozione dell’esordio in Nazionale, giovedì sera a Ginevra, contro un avversario non banale: il Brasile. «Affrontare i verdeoro è stato un sogno – racconta l’esterno -, come lo è per tutti i bambini che iniziano a giocare a calcio. Ho cercato di fare quello che so e le prime sensazioni sono positive, anche se devo e posso migliorare». Cerci ha una dedica per i tifosi granata («Sono entrati nel mio cuore e io nel loro, so cosa significa essere tifosi del Toro») e una riflessione sul futuro, che passa dal suo attuale club: «Devo dare il massimo con questa maglia – rivela – perché all’azzurro ora ci penso».