Censurata una puntata dei Simpson ad Hong Kong
Nella puntata in questione viene infatti fatto riferimento alla Piazza Tienanmen, dove nel 1989 una manifestazione di studenti venne repressa duramente dal governo cinese, autore di un vero e proprio massacro. Un evento che ancora pesa sulla storia del Paese, impegnato da allora ad offuscare e far dimenticare quel triste giorno. Celebre anche l’immagine dell’uomo intenzionato a fermare un carro armato a mani nude, simbolo di una lotta portata avanti con mezzi impari.
L’episodio dei Simpson è stato dunque rimosso dal catalogo cinese di Disney+, piattaforma di streaming che detiene i diritti sul cartone animato americano. Si trattava della dodicesima puntata della sedicesima stagione del cartone, ormai scomparsa dai cataloghi del continente asiatico. Una netta condanna quella che ha caratterizzato i Simpson, colpevoli solo di aver ambientato alcune scene nella storica piazza sede della rivolta, riportando alla memoria gli eventi di quella giornata di ormai 32 anni fa, quando morirono centinaia di persone.
Il divieto di trasmissione dell’episodio incriminato del cartone è tristemente coerente con le scelte della Cina che fino ad oggi ha cercato di far dimenticare quel giorno nefasto. Recenti sono state le leggi cinesi, molto dure, imposte alla regione di Hong Kong, che vanno a limitare diritti importantissimi tra cui la libertà di espressione ed alcune libertà dei cittadini.
Tra queste leggi, alcune sono preposte a vietare la proiezione e la distribuzione di film pericolosi per la sicurezza nazionale, motivo che portato alla censura dell’episodio dei Simpson. Ulteriore simbolo della volontà repressiva cinese è stata rappresentata dalla rimozione della statua, l’unica, eretta ad Hong Kong in memoria delle vittime di piazza Tienanmen. Né Disney+ né gli autori dei Simpson si sono ancora esposti sulla vicenda.