Celtic-Juve, veleni antichi:|E' lite 32 anni dopo
Davie Provan , chi era costui? E’ stato un’ala del Celtic di Glasgow dal 1978 al 1987, ora è uno degli opinionisti dell’edizione scozzese del “Sun”. E sulle colonne del popolare tabloid ha pubblicato un suo ricordo della sfida fra Celtic e Juventus della stagione 1981-82. In termini non proprio gentili nei confronti dei bianconeri. «Erano uno squadrone, decisamente più forti di noi. Nella formazione c’erano cinque giocatori che sarebbero diventati campioni del mondo l’anno successivo e i bookmaker davano loro per favoriti. Ma anche allora, un club che è stato punito con la cancellazione di due titoli italiani per aver truccato delle partite, era esperto in scorrettezze. Charlie Nicholas (attaccante del Celtic di allora, ndr ) fu preso a calci dall’inizio alla fine della partita, Cabrini cercò di mettermi della crema irritante negli occhi e il gigantesco difensore Sergio Brio disse a George McCluskey (il centravanti di quel Celtic, ndr ) che a Torino gli avrebbe tagliato la gola. Ed effettivamente questa assurdità continuò nella gara di ritorno. Quando arrivammo in campo, al Comunale, non si vedeva il campo per il fumo. I tifosi avevano ci lanciavano i fumogeni e mortaretti, mentre i Carabinieri invece di fare qualcosa stavano lì ammirati da quello spettacolo. E, poco prima, negli spogliatoi, Tardelli aveva fatto in modo che noi vedessimo che stava limando i suoi tacchetti con una lima. insomma nessuna sorpresa che una squadra giovane come quel Celtic alla fine perse 2-0, vanificando la vittoria per 1-0 dell’andata ». Insomma, Provan non lesina in veleno, anche se nel resto della sua rubrica ammette che la Juventus era e resta una grande squadra, sottolineando tuttavia la disparità degli investimenti (allora e oggi) per acquistare campioni.
VIENI A TORINO Ma i campioni di allora non ci stanno. E la ricostruzione di Provan li fa, nella migliore delle ipotesi, sorridere: «Ma come, loro che amano così tanto la battaglia si lamentano?», ironizza Beppe Furino , capitano di quella Juventus nelle due partite: «E soprattutto lo fanno dopo trent’anni! Io di quella partita ricordo sinceramente poco. Se era così arrabbiato perché non ha parlato subito, così avremmo potuto controbattere punto su punto. Detto ciò è assolutamente impossibile che Tardelli avesse limato i tacchetti, quella era una pratica degli Anni 60, già nei 70 l’arbitro controllava attentamente le scarpe di tutti prima di entrare in campo, figuriamoci in Coppa Campioni negli Anni 80. Quanto a Cabrini è un’altra sicura falsità: Antonio era il giocatore più corretto che conoscessi, pensate che mi arrabbiavo con lui perché lo volevo più... come dire... cattivo in certe occasioni. Insomma, mi dispiace, perché avevo un’idea degli scozzesi diversa. Proprio in quell’occasione ero rimasto impressionato dalla loro tempra: nel freddo del Nord giocavano con la sola magliettina addosso, mentre noi ci eravamo bardati con canotte di lana, guanti e tute, ora sentire che si lamentano così... Comunque quella era una Juventus di duri, indubbiamente, ma di professionisti seri. Dite a Provan che lo aspetto a Torino per la gara di ritorno e riparliamo di quella partita».
UN FILM! Sergio Brio si arrabbia proprio: «Ma che film è? Ma cosa dice questo signore? Le sue accuse sono veramente delle sciocchezze! Quella partita me la ricordo e andò liscia, né espulsioni né casi particolari. La ricostruzione che fa della partita sembra quasi una giustificazione di quella sconfitta: eravamo superiori e abbiamo vinto molto bene. Entrare duro per fare vedere che sei determinato è un conto, ma quello che dice questo signore non esiste proprio». Trent’anni dopo è ancora Celtic-Juventus: chi sarà più duro domani sera?