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  • Ce l'ho con... De Laurentiis torni a fare il presidente: Garcia merita rispetto

    Ce l'ho con... De Laurentiis torni a fare il presidente: Garcia merita rispetto

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Lo abbiamo scritto su calciomercato.com che il pareggio brodino strappato in rimonta dal Napoli nello scontro diretto col Milan di domenica non ha assolutamente rafforzato la posizione in panchina di Rudi Garcia. Anzi. Gli ultimi retroscena sull’intervento del presidente De Laurentiis negli spogliatoi del “Maradona” durante l’intervallo, gli ultimissimi spifferi su un presunto premio partita promesso ai calciatori per cambiare marcia e far scoccare una scintilla che il post-Spalletti non ha ancora prodotto sono tutti segnali piuttosto preoccupanti, tendenti all’inquietante.

    CONTANO I CONTI - Non conforta nemmeno il pensiero che, quanto meno, De Laurentiis abbia riconosciuto di aver commesso un grave errore nel sostituire l’allenatore dello scudetto con uno troppo lontano dalle dinamiche dell’attuale spogliatoio e da un campionato complicato tatticamente come quello italiano. Tanto meno reca sollievo la prospettiva che proprio l’ingresso in scena della massima carica del club sia la soluzione a tutti i mali. Salernitana, Union Berlino ed Empoli sono i prossimi passaggi fondamentali, per una questione meramente aritmetica. Dopo dieci giornate, il distacco del Napoli dal quarto posto - obiettivo minimo per garantirsi gli introiti della prossima Champions allargata - è assolutamente ricucibile (se avesse vinto, il Milan sarebbe scappato a +7 e resta invece a +4, ma attenzione all’Atalanta che spinge dalle retrovie), mentre in coppa il traguardo degli ottavi e dei 20 milioni conseguenti tra premi Uefa, sponsor e diritti tv è ampiamente alla portata e potrebbe essere ipotecato già la prossima settimana in caso di successo sull’Union e contemporaneo stop dello Sporting Braga col Real Madrid.

    OBBLIGO QUARTO POSTO - La competitività sportiva ed il blasone del club sono importanti, ovviamente, ma la gestione De Laurentiis - rivelatasi spesso azzeccata nel tempo - non può prescindere da determinati risultati finanziari. Per consolidarsi e consentire di ragionare in certi termini almeno in ambito italiano. Garantirsi il diritto di esserci anche nella Champions della stagione ventura ha una valenza superiore a qualsiasi altra cosa e a dirlo e pensarlo apertamente non è solo il presidente del Napoli: è una condizione essenziale per qualunque club italiano, incapace ad oggi di sostenersi se non attraverso questo genere di entrate o il player trading. Qui si ferma tuttavia l’aspetto manageriale, poi subentra il modo di controllare una società di calcio e di salvaguardare alcune dinamiche, che resistono nel tempo anche se il calcio di oggi appare così tanto diverso da quello di una volta.

    RISPETTO DEI RUOLI - La delegittimazione di un allenatore o pensare addirittura di sostituirsi a lui sono pratiche che, per esempio, raramente risultano producenti ed efficaci per ottenere l’effetto sperato. L’organico del Napoli e l’orgoglio dei suoi campioni autorizzano a pensare che questa squadra abbia tutto per conquistare uno dei quattro posti. A patto che ognuno rispetti il proprio ruolo e non invada i campi altrui: il De Laurentiis presidente è una cosa, sull’allenatore abbiamo qualche dubbio. Meglio che lo faccia qualcun altro: decidere che sia Garcia o uno al posto suo è il vero snodo di questa stagione.
     

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