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Ce l'ho con... Tare, sii più forte delle polemiche: de Vrij in campo con l'Inter!
Soltanto in Italia riusciamo nell'impresa di incartarci sulle situazioni più banali, di rendere dei "casi" le questioni più normali. La vicenda de Vrij, legata alle sorti del nostro campionato e dell'ultimo piazzamento utile per la prossima Champions League, con un ritorno economico capace di cambiare drasticamente le sorti di Lazio e Inter, ne è l'esempio più fulgido. La presenza o meno del difensore olandese, promesso sposo dei nerazzurri per la prossima stagione, ha sollevato un dibattito tra chi confida nella sua professionalità estrema o lo schiererebbe titolare domenica prossima senza esitazioni, a chi solleva la legittima suspicione che, dovendo decidere il destino della sua prossima squadra, il ragazzo rischi di giocare con la mente tutt'altro che sgombra.
BASTA SOSPETTI - Se a questo aggiungiamo il vespaio di polemiche suscitato dal fatto che la notizia del deposito del contratto firmato sia arrivata in piena bagarre tra Lazio e Inter e dalle parole dai toni fortemente accusatori del ds biancoceleste Tare, la situazione sfugge ulteriormente al nostro controllo e finisce per portarci lontano dalla strada maestra. In Italia facciamo ultimamente una grande fatica a parlare di "pallone" e sarà forse anche per questo che non riusciamo a infondere nei tifosi e negli appassionati quella cultura sportiva che sarebbe un'ottima base di partenza per rilanciare un movimento allo sbando. Soltanto da noi vige sempre e comunque la logica del retro-pensiero e l'integrità morale di un professionalità messa in discussione quando conviene, per esigenze di tifo. Una colpa che non si potrà certamente muovere a Simone Inzaghi, che avrebbe preso anche la sua decisione, ma che in queste ultime ore è stato oggetto di una serie di pressioni che potrebbero rimescolare la carte.
LA PANCIA DEI TIFOSI - Inzaghi conosce benissimo de Vrij e, come ha dimostrato anche la partita di Crotone, non nutre nessun tipo di dubbio sulla serietà dell'olandese. Ma, come dicevamo, questa Lazio-Inter non è solo e soltanto una partita di calcio, è diventato altro. E in questo altro si inseriscono le società e le rispettive dirigenze. Quella biancoceleste non sembra nutrire la medesima fiducia del suo allenatore e, dietro i suoi improvvisi tentennamenti, c'è proprio questo. Le società devono gestire anche aspetti e sfumature che in Paesi più evoluti del nostro manco esistono, mentre da noi fanno da padroni. Gli umori della piazza, i sentimenti dei tifosi sono materia delicata e con questi bisogna confrontarsi. Come reagirebbe il popolo laziale se de Vrij commettesse un errore determinante per l'estromissione dalla Champions, favorendo la sua futura squadra, l'Inter? Scoppierebbe il finimondo e per scongiurare tutto ciò, la Lazio è pronta ad agire preventivamente. Tutto normale, tutto logico, nel campionato più assurdo, in senso assolutamente negativo, del panorama europeo.
A noi piace pensare però che, dopo aver toccato ripetutamente il fondo, le coscienze talvolta si risveglino e che quella di domenica possa essere solo una normale partita di calcio, con i giocatori migliori contemporaneamente in campo. Quindi con de Vrij titolare.
BASTA SOSPETTI - Se a questo aggiungiamo il vespaio di polemiche suscitato dal fatto che la notizia del deposito del contratto firmato sia arrivata in piena bagarre tra Lazio e Inter e dalle parole dai toni fortemente accusatori del ds biancoceleste Tare, la situazione sfugge ulteriormente al nostro controllo e finisce per portarci lontano dalla strada maestra. In Italia facciamo ultimamente una grande fatica a parlare di "pallone" e sarà forse anche per questo che non riusciamo a infondere nei tifosi e negli appassionati quella cultura sportiva che sarebbe un'ottima base di partenza per rilanciare un movimento allo sbando. Soltanto da noi vige sempre e comunque la logica del retro-pensiero e l'integrità morale di un professionalità messa in discussione quando conviene, per esigenze di tifo. Una colpa che non si potrà certamente muovere a Simone Inzaghi, che avrebbe preso anche la sua decisione, ma che in queste ultime ore è stato oggetto di una serie di pressioni che potrebbero rimescolare la carte.
LA PANCIA DEI TIFOSI - Inzaghi conosce benissimo de Vrij e, come ha dimostrato anche la partita di Crotone, non nutre nessun tipo di dubbio sulla serietà dell'olandese. Ma, come dicevamo, questa Lazio-Inter non è solo e soltanto una partita di calcio, è diventato altro. E in questo altro si inseriscono le società e le rispettive dirigenze. Quella biancoceleste non sembra nutrire la medesima fiducia del suo allenatore e, dietro i suoi improvvisi tentennamenti, c'è proprio questo. Le società devono gestire anche aspetti e sfumature che in Paesi più evoluti del nostro manco esistono, mentre da noi fanno da padroni. Gli umori della piazza, i sentimenti dei tifosi sono materia delicata e con questi bisogna confrontarsi. Come reagirebbe il popolo laziale se de Vrij commettesse un errore determinante per l'estromissione dalla Champions, favorendo la sua futura squadra, l'Inter? Scoppierebbe il finimondo e per scongiurare tutto ciò, la Lazio è pronta ad agire preventivamente. Tutto normale, tutto logico, nel campionato più assurdo, in senso assolutamente negativo, del panorama europeo.
A noi piace pensare però che, dopo aver toccato ripetutamente il fondo, le coscienze talvolta si risveglino e che quella di domenica possa essere solo una normale partita di calcio, con i giocatori migliori contemporaneamente in campo. Quindi con de Vrij titolare.