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Ce l'ho con... Sino Europe a 220 dal traguardo, ecco il prezzo del Milan
Alla fine ci siamo arrivati. Con l'ultima tranche della terza e ultima caparra da 100 milioni di euro, il quadro della situazione a proposito del futuro del Milan è più chiaro. Sembra un paradosso, visto che i dubbi circa la reale consistenza di Yonghong Li e della Sino Europe continuano ad aumentare invece che dissiparsi. Come può un soggetto che ha faticato maledettamente a procurarsi sino ad oggi la somma necessaria per l'acquisto della maggioranza del club rossonero reperire entro il prossimo 14 aprile la bellezza di 270 milioni per approdare al sospirato closing?
Persino la vicenda relativa al percorso dell'ultima caparra ha i contorni della spy story, con un frazionamento quanto mai sospetto e lo spuntare dell'ennesima società ad hoc, con sede in un noto paradiso fiscale, per arrivare alla fatidica quota 100. Una storia che sta facendo sorridere molti, soprattutto chi non prova simpatia per i colori rossoneri, ma che di divertente ha ben poco. La nostra personale previsione è che, anche stavolta, il closing non ci sarà, ma rispetto agli episodi precedenti l'epilogo sarà leggermente diverso. Silvio Berlusconi e Fininvest diranno basta, tenendosi i 300 milioni incassati e troveranno terreno più fertile per impostare il futuro del Milan.
Sino Europe si fermerà così a -220 (milioni) dalla conclusione dell'operazione, quella che verosimilmente sarà la valutazione che potrà essere fatto a nuovi eventuali soggetti interessati a rilevare le quote di maggioranza del club di via Aldo Rossi. 220 milioni di euro (debiti esclusi) è quanto oggi il Milan, una società sparita dall'elite del calcio europeo, con una rosa di giocatori non di primissimo livello e senza stadio di proprietà, può valere sul mercato. Al netto delle battute di Piersilvio Berlusconi e di quello che è stato, all'epoca, il prezzo di acquisto dell'Inter da parte del ricco gruppo Suning.
Persino la vicenda relativa al percorso dell'ultima caparra ha i contorni della spy story, con un frazionamento quanto mai sospetto e lo spuntare dell'ennesima società ad hoc, con sede in un noto paradiso fiscale, per arrivare alla fatidica quota 100. Una storia che sta facendo sorridere molti, soprattutto chi non prova simpatia per i colori rossoneri, ma che di divertente ha ben poco. La nostra personale previsione è che, anche stavolta, il closing non ci sarà, ma rispetto agli episodi precedenti l'epilogo sarà leggermente diverso. Silvio Berlusconi e Fininvest diranno basta, tenendosi i 300 milioni incassati e troveranno terreno più fertile per impostare il futuro del Milan.
Sino Europe si fermerà così a -220 (milioni) dalla conclusione dell'operazione, quella che verosimilmente sarà la valutazione che potrà essere fatto a nuovi eventuali soggetti interessati a rilevare le quote di maggioranza del club di via Aldo Rossi. 220 milioni di euro (debiti esclusi) è quanto oggi il Milan, una società sparita dall'elite del calcio europeo, con una rosa di giocatori non di primissimo livello e senza stadio di proprietà, può valere sul mercato. Al netto delle battute di Piersilvio Berlusconi e di quello che è stato, all'epoca, il prezzo di acquisto dell'Inter da parte del ricco gruppo Suning.