Ce l'ho con... Romagnoli commette i soliti errori. I dati confermano che Simakan è il nome giusto
Mohamed Simakan resta in cima alla lista delle preferenze del Milan per rinforzare un reparto difensivo che, nonostante il recente rientro di Simon Kjaer, nella sfida contro la Juventus ha ripresentato problemi di vecchia data rimasti tuttora insoluti. Come il persistere di certi errori da matita rossa, soprattutto nei big match, da parte di Alessio Romagnoli. Compartecipe con Theo Hernandez della sbavatura che ha portato al gol del primo vantaggio bianconero di Chiesa, il capitano rossonero non è esente da colpe nemmeno in occasione della rete che ha chiuso definitivamente i conti McKennie.
I SOLITI ERRORI - Se nella prima circostanza il numero 13 milanista concede troppo spazio e troppo tempo a Dybala per controllare il pallone, pensare e mettere in pratica il geniale colpo di tacco che consente a Chiesa di presentarsi davanti a Donnarumma, è eccessiva la semplicità con cui Kulusevski lo lascia sul posto prima di servire l'assist al centrocampista statunitense. Errori di lettura e figli di una mancanza di aggressività che da sempre è il tallone d'Achille di Romagnoli e che ha indotto Paolo Maldini e Frederic Massara a mettere in piedi la trattativa con lo Strasburgo per arrivare a un centrale con caratteristiche ben precise e differenti rispetto agli altri difensori della rosa di Pioli. E, dai dati riportati da ViziFootball, risulta particolarmente evidente il "contrasto" proprio col capitano della formazione rossonera.
IL CONFRONTO Incrociando le statistiche con i centrali che nei 5 principali campionati europei hanno disputato almeno 765 minuti, emerge in maniera chiara come Simakan si faccia preferire nel gioco corpo a corpo, negli uno contro uno che per gli uomini mercato del Milan sono caratteristiche che non possono marcare nei difensori moderni. Nell'arco dei 90 minuti, il giocatore francese ha una media di 2,57 tackle a partita contro gli 0,45 di Romagnoli; Simakan vince oltre il 70% dei contrasti con chi va a puntarlo, il "13" rossonero solo il 40%. Un'aggressività che la stella dello Strasburgo paga a livello di fallosità - 1,38 interventi irregolari per gara contro gli 0,82 dell'italiano - ma che si traduce nella media 1,26 palloni intercettati (Romagnoli si ferma a 0,18). Cifre e numeri da contestualizzare ovviamente in campionati dalla competitività diversa come la Ligue 1 e la nostra Serie A, ma che spiegano in maniera abbastanza chiara cosa stia cercando il Milan sul mercato. E che evidenziano limiti atavici che in gare come quella con la Juve possono pesare il doppio.
I SOLITI ERRORI - Se nella prima circostanza il numero 13 milanista concede troppo spazio e troppo tempo a Dybala per controllare il pallone, pensare e mettere in pratica il geniale colpo di tacco che consente a Chiesa di presentarsi davanti a Donnarumma, è eccessiva la semplicità con cui Kulusevski lo lascia sul posto prima di servire l'assist al centrocampista statunitense. Errori di lettura e figli di una mancanza di aggressività che da sempre è il tallone d'Achille di Romagnoli e che ha indotto Paolo Maldini e Frederic Massara a mettere in piedi la trattativa con lo Strasburgo per arrivare a un centrale con caratteristiche ben precise e differenti rispetto agli altri difensori della rosa di Pioli. E, dai dati riportati da ViziFootball, risulta particolarmente evidente il "contrasto" proprio col capitano della formazione rossonera.
IL CONFRONTO Incrociando le statistiche con i centrali che nei 5 principali campionati europei hanno disputato almeno 765 minuti, emerge in maniera chiara come Simakan si faccia preferire nel gioco corpo a corpo, negli uno contro uno che per gli uomini mercato del Milan sono caratteristiche che non possono marcare nei difensori moderni. Nell'arco dei 90 minuti, il giocatore francese ha una media di 2,57 tackle a partita contro gli 0,45 di Romagnoli; Simakan vince oltre il 70% dei contrasti con chi va a puntarlo, il "13" rossonero solo il 40%. Un'aggressività che la stella dello Strasburgo paga a livello di fallosità - 1,38 interventi irregolari per gara contro gli 0,82 dell'italiano - ma che si traduce nella media 1,26 palloni intercettati (Romagnoli si ferma a 0,18). Cifre e numeri da contestualizzare ovviamente in campionati dalla competitività diversa come la Ligue 1 e la nostra Serie A, ma che spiegano in maniera abbastanza chiara cosa stia cercando il Milan sul mercato. E che evidenziano limiti atavici che in gare come quella con la Juve possono pesare il doppio.