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    Ce l'ho con... Osimhen non è ancora un bomber da scudetto: il vero affare del Napoli può essere la cessione

    Ce l'ho con... Osimhen non è ancora un bomber da scudetto: il vero affare del Napoli può essere la cessione

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Due gol appena negli scontri diretti e nelle partita ad eliminazione diretta disputati sin qui con la maglia del Napoli: un bottino piuttosto magro per un calciatore acquistato per ben 80 milioni di euro e che dovrebbe rappresentare per la squadra di Luciano Spalletti l'elemento in grado di fare la differenza nella corsa a tre per lo scudetto con Inter e Milan. La sfortuna ha giocato, certo, un ruolo molto importante nei confronti di Victor Osimhen, costringendolo sia nella passata stagione che in questa a periodi di stop molto lunghi (due mesi in entrambi i casi), ma il rendimento offerto dal giocatore nigeriano è ben lontano dal suo valore di mercato e da quello attribuitogli dalle società straniere che hanno palesato interesse nelle scorse settimane, Newcastle in testa.

    I NUMERI - Giocatore generoso, al limite della frenesia e dell'irruenza, ma ancora lontano dai migliori cannonieri della nostra Serie A e ad anni luce di distanza dai migliori nel suo ruolo nei principali campionati europei. In 39 partite disputate in due anni e mezzo ha messo a segno 16 gol, un numero di per sé nemmeno così deludente, ma che va pesato in relazione agli avversari affrontati e agli obiettivi concreti che ha contribuito a raggiungere: nel campionato 2020/2021 ha lasciato il segno nei netti successi casalinghi contro Atalanta e Lazio, ma tuttora il suo bilancio recita un impietoso "0" nelle sfide contro le storiche big come Inter, Juve e Milan e il Napoli e, se nello scorso torneo non è riuscito a regalare quel quarto posto che avrebbe probabilmente indirizzato anche certe strategie di mercato, quest'anno molte delle chance delle contendenti di portarsi a casa il tricolore dipenderanno dal rendimento dei propri attaccanti.

    SERVE LA SVOLTA - E' semplicemente una coincidenza - o forse no - che il recente calo di rendimento delle punte sia alla base della frenata della formazione di Inzaghi, mentre il Milan ha prima ridotto le distanze e si è poi ritrovato nuovamente davanti in classifica quando l'esplosione di Leao e la ritrovata brillantezza atletica di Giroud hanno mascherato al meglio l'uscita di scena di Ibrahimovic. Uno dei guai principali che Spalletti ha dovuto affrontare e gestire alla guida del Napoli è stato proprio delle prolungate indisponibilità dei suoi giocatori offensivi principali, allargando il discorso pure a Mertens, Insigne e Lozano. Ora che ha recuperato la piena efficenza atletica dopo i postumi del Covid di gennaio e delle fratture multiple al volto, Osimhen è chiamato a recitare un ruolo da protagonista nei 4 mesi conclusivi della stagione, quelli che decideranno il voto da dare al nigeriano e all'annata della squadra per cui gioca. E - perchè no - per mettersi in vetrina nell'eventualità in cui le sirene del mercato dovessero tornare a farsi sentire. A certe cifre, qualora il Newcastle tornasse alla carica con determinati argomenti, il vero affare per il Napoli potrebbe essere di cedere alle tentazioni.

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