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Ce l'ho con... Mandzukic, il ritorno in campo slitta ancora. Pioli rischia a causa dell'azzardo di Maldini
Un nuovo rinvio e un ritorno alla piena efficienza atletica che appare sempre più lontano, gettando nuove nubi e alimentando ulteriori perplessità sull’operazione Mandzukic. Il problema muscolare accusato dal calciatore croato nel match dello scorso 18 febbraio contro la Stella Rossa si è rivelato più serio del previsto, circostanza prevedibile considerata la lunga inattività dell’ex Juve (che aveva disputato circa un anno fa l’ultima partita ufficiale con l’Al-Duhail prima di arrivare in rossonero), privando Stefano Pioli dell’unica vera alternativa a Ibrahimovic in un momento clou della stagione. Il processo di maturazione ancora in essere da parte di Leao sta accentuando l’assenza di un centravanti di scorta, un ruolo fondamentale in qualsiasi squadra, a maggior ragione in un Milan ancora in lizza per un posto nella prossima Champions League e con possibilità di fare strada anche in Europa League.
IL PESO DI IBRA - L’azzardo di Maldini e Massara di non investire nulla - se per non l’ingaggio - per il reparto d’attacco nel mercato di gennaio rischia di essere un azzardo parecchio rischioso giunti a questo punto della stagione. Pioli si è dimostrato bravissimo sino ad oggi a colmare le lacune del suo Milan e a nascondere i presunti limiti di alcune sue individualità rispetto a quelle delle concorrenti per i primi quattro posti, trovando soluzioni tattiche e un modo di compattare il gruppo attorno alle proprie certezze, ma nel rush finale per coronare quanto seminato negli ultimi mesi servirà l’apporto di tutti e ritrovare i gol e le giocate dei calciatori che in zona offensiva possono e devono fare la differenza. Per evidenti ragioni legate alla carta d’identità, Ibrahimovic è stato costretto a convivere con frequenti intoppi di natura fisica, ma il suo status all’interno dello spogliatoio e ciò che rappresenta nell’attuale progetto rossonero a 360° hanno forse inibito le mosse dei dirigenti al momento di individuare un’opzione alternativa.
SCELTA RISCHIOSA - Tra i vari profili sondati, “si è andati sul sicuro” scegliendo un calciatore poco ingombrante come Mandzukic, reduce da un lungo periodo di inattività e ben lieto di tornare nel calcio che conta per un ingaggio semestrale di 1,8 milioni di euro e l’opzione di rinnovo per un’altra stagione in caso di qualificazione del Milan alla prossima Champions League. Ad oggi si può tranquillamente affermare che la scelta non ha pagato, considerando i miseri 158 minuti collezionati dal croato da gennaio e che il suo ritorno in campo, inizialmente programmato per la sfida di stasera contro il Napoli, non avverrà prima di aprile, dopo la sosta per le nazionali che sarà osservato dopo il prossimo impegno di campionato contro la Fiorentina. Nel mezzo, Mandzukic si perderà anche la gara di ritorno di Europa League contro il Manchester United che, alla luce del pareggio di Old Trafford, mantiene intatte le chance rossonere di puntare al ritorno nell’Europa più nobile anche attraverso il cammino in coppa. Forse l’unico vero errore commesso da un anno a questa parte sul mercato dalla coppia Maldini-Massara, con la speranza da parte di Pioli che la scommessa in stile Ibra non solo risulti poco fruttuosa ma addirittura dannosa per le ambizioni rossonere.
Scopri di più su Pokerstarsnews.itIL PESO DI IBRA - L’azzardo di Maldini e Massara di non investire nulla - se per non l’ingaggio - per il reparto d’attacco nel mercato di gennaio rischia di essere un azzardo parecchio rischioso giunti a questo punto della stagione. Pioli si è dimostrato bravissimo sino ad oggi a colmare le lacune del suo Milan e a nascondere i presunti limiti di alcune sue individualità rispetto a quelle delle concorrenti per i primi quattro posti, trovando soluzioni tattiche e un modo di compattare il gruppo attorno alle proprie certezze, ma nel rush finale per coronare quanto seminato negli ultimi mesi servirà l’apporto di tutti e ritrovare i gol e le giocate dei calciatori che in zona offensiva possono e devono fare la differenza. Per evidenti ragioni legate alla carta d’identità, Ibrahimovic è stato costretto a convivere con frequenti intoppi di natura fisica, ma il suo status all’interno dello spogliatoio e ciò che rappresenta nell’attuale progetto rossonero a 360° hanno forse inibito le mosse dei dirigenti al momento di individuare un’opzione alternativa.
SCELTA RISCHIOSA - Tra i vari profili sondati, “si è andati sul sicuro” scegliendo un calciatore poco ingombrante come Mandzukic, reduce da un lungo periodo di inattività e ben lieto di tornare nel calcio che conta per un ingaggio semestrale di 1,8 milioni di euro e l’opzione di rinnovo per un’altra stagione in caso di qualificazione del Milan alla prossima Champions League. Ad oggi si può tranquillamente affermare che la scelta non ha pagato, considerando i miseri 158 minuti collezionati dal croato da gennaio e che il suo ritorno in campo, inizialmente programmato per la sfida di stasera contro il Napoli, non avverrà prima di aprile, dopo la sosta per le nazionali che sarà osservato dopo il prossimo impegno di campionato contro la Fiorentina. Nel mezzo, Mandzukic si perderà anche la gara di ritorno di Europa League contro il Manchester United che, alla luce del pareggio di Old Trafford, mantiene intatte le chance rossonere di puntare al ritorno nell’Europa più nobile anche attraverso il cammino in coppa. Forse l’unico vero errore commesso da un anno a questa parte sul mercato dalla coppia Maldini-Massara, con la speranza da parte di Pioli che la scommessa in stile Ibra non solo risulti poco fruttuosa ma addirittura dannosa per le ambizioni rossonere.