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    Ce l'ho con... Insigne simbolo del Napoli: solo col bel gioco non si vince

    Ce l'ho con... Insigne simbolo del Napoli: solo col bel gioco non si vince

    • Andrea Distaso
    Un'occasione che avrebbe potuto cambiare la storia della partita con l'Inter e forse dell'intero campionato. Lorenzo Insigne ha avuto la possibilità di cambiare la storia del Napoli e riportarlo in vetta alla classifica, davanti a una Juventus che, battendo l'Atalanta nel recupero di mercoledì, può scappare a +4. Su quell'improbabile tentativo di pallonetto nei confronti di Handanovic si sono probabilmente infranti i sogni tricolori della squadra più spettacolare del campionato, ma ancora una volta incapace di farsi trovare pronta nel primo vero momento di svolta della stagione. Il gol di Dybala al 93° della partita con la Lazio è stata la prima picconata della banda Allegri, una mazzata psicologica che sembra aver lasciato tracce indelebili nella testa del gruppo di Sarri, incappata in due incidenti di percorso consecutivi che hanno portato in dote solo un punto tra Roma e Inter. Eppure, il destino aveva offerto la possibilità di rintuzzare questo colpo psicologico, una chance che Insigne ha sprecato malamente, scegliendo la giocata più spettacolare ma meno efficace.

    Quasi una fotografia di quella che nello stesso tempo rappresenta il punto forte e il limite principale del Napoli, la forza del gioco per i suoi estimatori, l'eccessiva dipendenza dal suo gioco per i detrattori. Una filosofica calcistica ambiziosa, di respiro internazionale, ma che rischia di non trovare la sua piena consacrazione senza campioni conclamati o semplicemente senza un numero di alternative di livello paragonabile a quello dei titolari. Un sistema tattico che non prevede un piano B, un modo di intendere il calcio che può rendere al massimo fintanto che i suoi interpreti sono al 100% della loro condizione e che in nessun modo può piegarsi alla logica del risultato. Al posto di Insigne, nove attaccanti su dieci avrebbero scelto qualsiasi soluzione per battere Handanovic, ma non quel pallonetto. A seconda di come la vogliate intendere, è il migliore o il peggiore degli spot possibili dello stile del Napoli. Bello, spettacolare, esteticamente appagante, ma anche quest'anno lo scudetto sta prendendo la strada di Torino.

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