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    Ce l'ho con... Donnarumma è poco sereno: il trasferimento al PSG gli ha tolto certezze. E che brutte le parole su Navas

    Ce l'ho con... Donnarumma è poco sereno: il trasferimento al PSG gli ha tolto certezze. E che brutte le parole su Navas

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Parole più intempestive di queste non potevano essercene. Dopo una partita che rischia di complicare oltremodo il cammino dell'Italia campione d'Europa verso la qualificazione ai Mondiali e dopo una prestazione non esente da macchie del diretto interessato. Gianluigi Donnarumma sta vivendo un momento di inaspettata difficoltà, a soli quattro mesi dal punto più alto della sua carriera - ad oggi - con la conquista dell'Europeo da miglior giocatore del torneo e il trasferimento in uno dei club più ricchi e ambiziosi del pianeta come il Paris Saint-Germain. L'addio al Milan, al nido nel quale è potuto crescere relativamente al riparo dalle grandi pressioni, appartiene al passato ma l'impatto col mondo là fuori e con le responsabilità si è dimostrato più complicato del previsto.

    INSICURO - Le dichiarazioni "contro" il compagno di squadra Keylor Navas e le incerte prestazioni in maglia azzurra del post-Europeo ci hanno riconsegnato un ragazzo uscito sballottato da un'estate vissuta a mille all'ora ma probabilmente senza la necessaria consapevolezza delle conseguenze. Un lancio nel vuoto senza il paracadute. I fischi di San Siro nel match di Nations League contro la Spagna, il gol evitabile contro il Belgio e la prova piene di insicurezze contro la Svizzera di venerdì scorso sono le istantanee che fotografano al meglio il momento di difficoltà del Donnarumma in versione azzurra. Un periodo di sofferenza che non intacca in alcun modo il giudizio assoluto sulla caratura del portiere di Castellammare di Stabia ma che suscita degli interrogativi sulla sua gestione anche sotto l'aspetto mediatico.

    PERCORSO DI CRESCITA - Il Paris Saint-Germain aveva verosimilmente messo in conto i rischi di una convivenza forzata tra due autentici numeri uno nel ruolo, ma non che la pressione esercitata da Mino Raiola per tutelare gli interessi del suo assistito si facesse sentire da subito e con questa intensità. Peccato che Keylor Navas goda tuttora di una stima e di una considerazionale professionale ed umana all'interno dello spogliatoio che hanno creato equilibri che sarebbe deleterio andare ad intaccare con frasi ad orologeria come quelle recenti di Donnarumma. Che, se vuole davvero crescere come campione e come uomo, dovrà imparare a superare gli ostacoli che di volta in volta gli si presenteranno provando a superarli e non ad aggirarli. Per il suo bene e di quello dell'Italia, rivogliamo il "vecchio" e spensierato Gigio.

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