Calciomercato.com

  • Getty Images
    Ce l'ho con... Caso Pogba e tentazione Vlahovic, la vera condanna per la Juve è già arrivata

    Ce l'ho con... Caso Pogba e tentazione Vlahovic, la vera condanna per la Juve è già arrivata

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    In attesa di sapere se i risultati ottenuti dai magistrati di Torino che stanno conducendo l'inchiesta Prisma condurranno a conseguenze sotto il profilo processuale - e con risvolti a livello sportivo nei confronti dei dirigenti sotto accusa e del club - la Juventus può dire già oggi di aver pagato in maniera salata gli errori di una gestione dissennata. Le ultime allarmanti notizie sulle precarie condizioni fisiche di Paul Pogba, uno dei "colpacci" a parametro zero (insieme a Di Maria) dell'estate scorsa e i rumors sul futuro di Dusan Vlahovic ne sono la conferma.

    MESI BUTTATI - Un ingaggio da 8 milioni di euro netti - che al lordo impattano per circa 11, bonus compresi, sul bilancio bianconero fino all'estate 2026 - e il rischio di non vederlo in campo fino a febbraio per i ripetuti guai al ginocchio è la pesante eredità di un'operazione da all-in pokeristico che sul campo non sta ripagando le aspettative. Pogba è fermo ormai dall'amichevole del luglio scorso contro il Chivas Guadalajara e, dopo mesi in cui la gestione sua e della Juve della terapia di recupero ha dato adito a più di qualche dubbio, si scopre ora che nemmeno la rinuncia forzata ai Mondiali in Qatar ha prodotto i benefici desiderati. Un affare dai contorni economici e tecnici su cui c'era molto da discutere già all'epoca della sua conclusione e che oggi priva Allegri di un giocatore che, in determinate condizioni, sarebbe in grado di far fare un deciso salto di qualità. E che verosimilmente ha invece ha sottratto una parte delle già esigue risorse sul mercato per rinforzare la squadra in maniera diversa.

    SACRIFICIO VLAHOVIC? - Le conseguenze più drastiche di anni di amministrazione allegra del club, contraddistinta dall'ingaggio di calciatori dagli ingaggi fuori portata - inaugurata da Marotta con Khedira e proseguita nel tempo con i blitz di Paratici per Rabiot e Ramsey - e da plusvalenze necessarie per l'immediato ma terribilmente dannose in prospettiva (Arthur su tutti), possono essere solo quello di un depauperamento non più soltanto della disponibilità di spesa sul mercato per i mesi a venire, ma anche dolorosi sacrifici per fare cassa e ripartire con un progetto di più ampie vedute. Nasce anche per queste ragioni la rinuncia a De Ligt e ai primi pensieri su Dusan Vlahovic, acquistato soltanto un anno fa per circa 70 milioni di euro della Fiorentina e finito nella lista dei potenziali cedibili. Tra incomprensioni di natura tattica che ne hanno depotenziato l'efficacia realizzativa rispetto alle stagioni in viola e il protrarsi di una pubalgia che molto ha limitato negli ultimi mesi il rendimento del centravanti serbo.

    Non è ancora il tempo dei tribunali ordinari e sportivi, ad oggi sono le scelte di mercato a condannare l'operato del management della Juve. 

    Altre Notizie