I fantasisti rosanero hanno sbagliato tutto quanto c'era da sbagliare. Soprattutto Pastore, atteso con spasmodica curiosità anche dal pubblico partenopeo; El Flaco s'è limitato a qualche tacco e a un paio di tiri dalla distanza, perdendo in maniera netta la sfida personale con Edinson Cavani, che invece pur non segnando è apparso concreto, convinto dei propri mezzi e perfettamente inserito negli schemi del Napoli. A parte l'assist per il gol di Maggio, Cavani ha calciato almeno mezza dozzina di volte contro Sirigu, consentendosi in fase di ripiego perfino un paio di dribbling sullo stesso Pastore.

Una sconfitta maturata in modo forse casuale, per una distrazione dell'intera difesa rosa quando la partita sembrava già finita, ma che boccia clamorosamente la squadra rosanero, mai veramente in partita, mai capace di sviluppare un calcio credibile, e il giudizio sarebbe cambiato di pochissimo anche se quell'ultimo maledetto minuto avesse avuto un epilogo diverso. Troppo diverso era stato il Palermo in trasferta, anche nelle giornate più brutte. A Brescia, conto il Milan; altre volte aveva perso, forse soltanto a Udine, proprio come ieri, aveva rinunciato a giocare. Va detto che il Napoli ha giocato ieri una delle migliori partite del suo campionato, ma abbiamo avuto l'impressione che la squadra azzurra ci abbia creduto di più, abbia preparato la cosiddetta sfida Champions con la cattiveria che è mancata al Palermo.

(Giornale di Sicilia)