'Cavani sta benino; Inter da scudetto, per la Roma è difficile'
Che Cavani sia out per la partita con l'Inter ormai non ci sono più dubbi. Il forfait inviato via fax dal Napoli a Tabarez che ovviamente lo aveva convocato per l'Uruguay, fa testo, così come il tono e soprattutto la risposta che Claudio Anellucci regala a Calciomercato.com in una intervista esclusiva, che parte dal "Matador" dei partenopei per proseguire nel mondo del calcio italiano, in crisi, ma che da segni di ripresa dopo le 3 vittorie di Milan, Inter e Napoli nella seconda giornata della fase a gironi della Champions League.
La prima domanda non può non essere su Edinson Cavani, del quale, Claudio Anellucci ha la procura in Italia. Come sta il Matador dopo la trionfale notte di Champions?
"Benino". Il tono della voce è piuttosto basso e la risposta chiaramente forzata dalla cordialità del personaggio. "Non vi posso dire altro. Ad informare sulle condizioni di Edinson è giusto che ci pensi il Napoli. Lui e la società hanno un rapporto splendido e in campo si vede...".
Da Cavani alla corsa scudetto, che quest'anno vede lo stesso Napoli in lizza già dalle primissime battute. Che campionato è cominciato?
"Un campionato piuttosto strano. Credo ci sia un appiattimento verso il basso. E comunque è ancora presto per dire chi è più forte. Le difficoltà iniziali sono un pò di tutte le grandi, che dovendo giocare tutta la stagione ad altissimo livello, fanno fatica a sviluppare da subito il loro potenziale tecnico-tattico. Mi spiego meglio. Consideriamo la stagione in tre tronconi. Diciamo che per le prime dieci giornate sono possibili tante cose, e le sorprese non mancano. All'inizio è facile assistere a qualche stravolgimento si pronostico, proprio perchè le grandi non sono ancora rodate. Fino alla ventesima qualcosa ancora di strano può accadere, ma poi, da lì in poi chi è costruito per vincere viene fuori. A quel punto di sorprese vere non credo se ne possano verificare che pochissime e rare. Le pretendenti allo scudetto saranno ben in vista".
Quando parla di rodaggio vengono in mente due squadre su tutte: l'Inter e la Roma
"Per l'Inter ormai il peggio è alle spalle. Ha un gruppo forte e consapevole di esserlo. E Ranieri non ha niente di meno degli allenatori che hanno portato i neroazzurri allo scudetto in questi anni. Sulla Roma ho delle perplessità. La piazza non aspetta e soprattutto vuole certezze. Non sono molto convinto che il progetto Luis Enrique possa andare avanti".
Il calcio italiano, si sa, è in crisi. Come ne può venire fuori?
"Con i giovani. Farei volentieri una serie B con le squadre riserve di quelle di A, aggiungendo l'obbligo di under da mandare sempre in campo. Il Barcellona, campione d'Europa a Roma aveva all'Olimpico un '92 e ben due '93. Con il mio gruppo stiamo seguendo un gruppetto di trenta giovani calciatori nati tra il 1993 e il 1995. Li monitoriamo e penso che tra qualche anno qualcuno di loro potrebbe prendersi le luci della ribalta. In Italia manca proprio questo. Bisogna seguire i giovani e puntare su di loro. Non abbiamo altre alternative se vogliamo risalire la china".
Un pò come sta facendo Prandelli con l'Italia?
"Penso di si. Mi piace l'Italia del CT, mi diverte, e penso sia giusto puntare su Cassano e Balotelli. Forse non sono esattamente il prototipo del bravo ragazzo, ma se rimangono in certi limiti, il loro valore va giudicato solo in campo. E lì, un gocatore come Balotelli fa davvero faville".
Ultima domanda sulla serie B, che lei ha citato nella sua idea di progetto. Chi vince il campionato cadetto?
"Sono un estimatore di Ventura, che ritengo incredibile non vedere su una panchina di serie A. Bene, vuol dire che ci arriverà con il Torino!".