Cavanda al Toro:| Ultimo colpo del nuovo Cairo
Cavanda è l'ultimo rinforzo: il difensore arriva in prestito dalla Lazio.
Acquisti mirati, zero saldi: il Toro scopre il nuovo Cairo.
Monte ingaggi sceso con 9 cessioni: rimediati gli errori estivi.
Ricco, mirato e tempestivo. I mercatini invernali di Urbano Cairo si sono finalmente evoluti e il Toro esce dall'intenso mese di trattative con rinforzi veri per Lerda, meno problemi in rosa e i pilastri Bianchi-Ogbonna al loro posto. Dopo la «rivoluzione dei peones» di un gennaio fa, con 12 acquisti e 12 cessioni, il ds Petrachi ha potuto lavorare con maggiore tranquillità ed una liquidità fin qui sconosciuta. Dunque meno operazioni e più qualità, mentre per una volta i granata si sono presentati al rush finale dell'ultimo giorno senza avere l'acqua alla gola e col 95% dei tasselli già piazzati.
Nel giro di due settimane, infatti, il Toro si era già garantito il regista Budel (in prestito dal Brescia), l'attaccante Antenucci (in comproprietà dal Catania per 1,7 milioni), il brasiliano Gabionetta (prestito di 200mila euro dall'Hortolandia, in attesa del transfer Fifa) e l'esterno Pagano (scambio alla pari con Belingheri al Livorno). Ieri, a Milano, è arrivata la ciliegina finale con l'ingaggio-lampo del giovane difensore Luis Pedro Cavanda: il terzino destro arriva in prestito dalla Lazio e sarà un jolly per la difesa, visto che può giocare anche a sinistra e ha mezzi fisici notevoli. In più Cavanda, nazionale belga nato in Angola, non peserà nella famigerata lista dei 19 perché ha appena compiuto 21 anni.
Proprio sullo sfoltimento della rosa, Petrachi ha lavorato fino all'ultimo (insieme con Cairo, presente all'Ata Hotel milanese) per alleggerire la squadra granata. Ieri ha prima piazzato Gaetano Carrieri, che torna in Lega Pro e giocherà in prestito alla Nocerina, e poi sul filo del gong ha restituito Filipe Oliveira al Parma. Evidentemente lo spettro del taglio ha convinto il terzino portoghese a lasciare Torino, dove ha combinato ben poco, e così in squadra resta il mediano Obodo, che fino all'ultimo ha bocciato l'ipotesi di cambiare squadra o tornare ad Udine. Con Carrieri e Filipe il numero dei giocatori granata ceduti a gennaio ha toccato quota 9: nei giorni scorsi sono stati risolti i contratti di Salgado, Diana e Saumel; il prestito di Scaglia è stato girato alla Cremonese; Belingheri si è accasato al Livorno; Loviso e Suciu invece sono andati temporaneamente a Crotone e Gubbio. Un repulisti generale che fa risparmiare fior di ingaggi alla società ed agevola il lavoro del tecnico.
Urbano Cairo sembra aver imparato la lezione dei precedenti mercati di riparazione, quando la filosofia dei saldi faceva solo danni. Arrivando all'ultimo e cercando di spendere il meno possibile, il Toro in questi anni era riuscito ad ingaggiare giocatori finiti (tipo Coco nel gennaio 2007), infortunati (come Gasbarroni due anni fa) o sopravvalutati (Diana pagato 1,8 milioni nel 2008). Pochissimi gli affari veri e al massimo i talenti arrivavano in prestito (Bovo) per poi andarsene dopo sei mesi. Ora la rotta è stata invertita, rimediando anche alle lacune estive.