Causio sull'Udinese:|'Arriverà nelle prime 5'
Alla fine del girone di andata, la vetta della classifica di A era ancora tinta di bianconero. Quello della Juventus e, poco più giù, quello dell’Udinese. Due club con storie diverse, avvicinati oggi dalla classifica e da uno spirito simile: quello della ‘provinciale’. Così lo definisce Franco Causio, importante pezzo di storia juventina e ritrovato ‘barone’ tra le fila friulane.
Inimmaginabile negli anni 80 pensare a Juve e Udinese divise solo da 3 punti al giro di boa. Di questi tempi, invece, accade anche questo. Ma quale delle due è la sorpresa più grande?
“Non certo l’Udinese, che pur fronteggiando le difficoltà di una riconferma, sta replicando la passata stagione. La Juve è tornata, grazie al fatto che ha ritrovato lo spirito della provinciale. Questo è il suo segreto. E con questo spirito lha affrontata sabato scorso”.
All’andata si sono sovvertiti fattori storici: la Juve sembrava intimorita da quella Udinese che, anni addietro, ha spesso bistrattato.
“Non mi sembra che la Juve si sia fatta intimorire dall’Udinese in quella occasione. Semplicemente, da ‘ritrovata provinciale’, ha affrontato la partita come le altre: rispetto per tutti, paura di nessuno. Questo spiega anche perché la Juve è ancora imbattuta e ha sconfitto l’Udinese al ritorno”.
Si dice che Conte non volesse ‘liberare’ Pazienza all’Udinese perché vede nella squadra friulana una diretta concorrente per lo scudetto. La sua idea?
“Non so cosa pensa Conte. Posso solo dire che la forza della Juventus è il gruppo, non il singolo. Quindi non credo che la cessione di Pazienza dipendesse da quello”.
Lei ha vinto 6 scudetti con la Juventus. Li baratterebbe con uno all’Udinese?
“Mi terrei i sei con la Juve e pure quello con l’Udinese”.
Causio e Di Natale: due uomini del sud che hanno fatto la storia dell’Udinese e che hanno scelto di vivere in Friuli. Come mai?
“Io posso parlare per me: effettivamente vivo a Udine, e bene, da quando ho lasciato il calcio giocato. Totò sta ancora giocando e per il dopo non c’è certezza. Penso che deciderà in quel momento, visto che ha la moglie di Empoli e casa là. Io gli consiglio Udine perché offre una situazione ottimale per il dopo-carriera. Però al momento lasciamo che Totò continui a giocare e deliziare i suoi tifosi. Gli auguro ancora tanti successi, a partire da una nuova vittoria nella classifica cannonieri. Raggiungerebbe un mostro sacro come Platini. Cosa volere di più?”
Corsa all’Europa: l’Udinese arriverà fino in fondo?
“Con il rientro dei nazionali, arriva sicuramente tra le prime cinque!”