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    Cattoli a CM: 'Nessuna rivincita per Acerbi, tornerà in un grande club. Okaka? È seguito dalle big europee'

    Cattoli a CM: 'Nessuna rivincita per Acerbi, tornerà in un grande club. Okaka? È seguito dalle big europee'

    • Guglielmo Trupo
    Ci sono certe partite che i calciatori non penserebbero mai di poter giocare. Mai. Quelle partite che non si giocano sui campi, in cui l’avversario è duro da combattere.  In palio non ci sono i tre punti, ma la vita. Ognuno di essi, prima di indossare scarpini e divise da calcio, nasce uomo, e come tale vive. Ha coraggio, forza, piange e ride, ha un’anima, il calciatore ha anche paura. Sì, la paura di perdere, quella che o ti condiziona durante una partita e ti fa fare tutto male, oppure ti da la forza per tirare fuori il meglio di te e ricominciare a correre, ti permette di rialzarti e di dare il meglio di te anche in una situazione in cui sei sotto di tre gol. E’ un po’ quello che è successo a Francesco Acerbi, uno dei difensori più promettenti del panorama calcistico italiano, classe 1988, messosi in luce al Pavia prima, poi alla Reggina, passato dal Chievo al Milan, dove non tutto ha funzionato per il meglio. Poi il Sassuolo, dove gli viene diagnosticato un tumore al testicolo. Uno strattone all’anima, un’entrata a gamba tesa del destino. La paura non vince, grazie alla chemio e alle preghiere, alla forza d’animo, Ace vince e va in campo dopo l’operazione. Ma a dicembre, l’altra botta: recidiva del tumore e ancora operazione. Si difende bene Acerbi, perché vince ancora e si rialza. Va in campo e segna pure. Contro il Parma, il 25 ottobre e via all’esultanza che aspettava da una vita. Un’altra vita, che gli ha presentato il conto, un conto salato ma saldato, ora in Nazionale ha coronato il sogno. “Ha vissuto momenti brutti, ma per fortuna tutto è superato. Ora ci godiamo il momento, senza cercare rivincite. Il ragazzo vuole solo dimostrare il suo valore quando viene chiamato in causa”. Così Andrea Cattoli, agente di Acerbi a Calciomercato.com

    Cosa le ha raccontato? 
    "Ovviamente è contento, ma si sta allenando già e pensa alla prossima sfida in campionato, bisogna sempre guardare avanti. Lui è fatto cosi’, un ragazzo eccezionale. Al Milan le cose non sono andate bene, purtroppo, ma Francesco tornerà in un grande club per rimanerci, però. Per ora pensa a fare bene dove sta, si trova bene e cerca di farsi trovare sempre pronto".

    Un altro suo assistito si sta prendendo un'altra rivincita…
    "Chi, Okaka? Beh, lui ha 25 anni, non è troppo tardi. Dire che ha perso tempo non è proprio corretto, serve pazienza con i giocatori che hanno questa fisicità". 

    Che tipo è? Sembra sempre arrabbiato
    "E’ un ragazzo molto semplice, ama le cose semplici e ha dei valori importanti. Crede nella sua famiglia, stravede per i suoi genitori".

    Ora gioca benissimo, che è successo?
    "Nulla, la Samp ci ha creduto, ottimo club nel quale far crescere un calciatore. Mihajlovic lo stima e lui è contento. Non mi dice mai cosa si dicono, si tiene tutte le cose per sé, i consigli servono a lui".

    Perché prima ha faticato secondo lei? 
    "Perché gli si preferivano altri giocatori. Non aveva possibilità di giocare".

    Si dice che le grandi squadre gli abbiano messo gli occhi addosso
    "Si, le grandi d’Europa. E’ monitorato dai migliori club!".

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