Palermo, Cattani a CM: 'Miccoli e Silvestre top, rimpianto Sandro'
Di fronte all'ingresso, un teleschermo trasmette Ghana-Guinea. 'Fin qui in Coppa d'Africa ho notato un paio di giocatori interessanti...'. Nemmeno sa quantificare quante partite vede in un mese. La sua giornata, del resto, è scandita dal lavoro: Luca Cattani vive di pane e calcio. Il direttore sportivo del Palermo ci accoglie nel suo ufficio di viale del Fante, dove la scrivania è completamente ricoperta di appunti, schede di giocatori, dvd. Il giovane ds non si ferma mai, ma non fateglielo notare: 'Non mi piacciono i salamelecchi', mette in chiaro prima di una lunga chiacchierata in esclusiva con Calciomercato.com. Lui è fatto così: non ama apparire, preferisce lavorare in silenzio.
Il momento positivo della squadra continua grazie a uno straordinario Miccoli.
'È una grande giocatore, ha ottenuto un record che credo gli apparterrà per sempre (con 64 gol è il miglior marcatore della storia rosanero, ndr). Non so se altri riusciranno a fare nel Palermo quello che è riuscito a fare lui, diventerà una leggenda. Ma Miccoli non fa soltanto i gol: io vedo dei comportamenti che vanno oltre. Quando la squadra era in difficoltà, Fabrizio si è caricato sulle spalle il peso della situazione. Lui prende sempre i nuovi sotto la sua ala protettiva, insegna loro tante cose, è un allenatore in campo. Miccoli, Balzaretti e Migliaccio per noi sono fondamentali'.Le prestazioni di Miccoli, e non solo, suffragano la scelta di non acquistare altri attaccanti a gennaio dopo Mehmeti.
'Tutto quello che è stato fatto è stato deciso a dicembre, non abbiamo improvvisato nulla. Vi rivelo un retroscena: avevamo individuato dei centrocampisti di qualità, ma poi ho convinto Zamparini che in mezzo avevamo bisogno di un giocatore solido che fosse anche un leader. Dopo aver visto Brescia-Bari (gara dello scorso 11 dicembre terminata 1-3, ndr), il presidente mi chiamò per dirmi non è che ci serve Donati?. Il caso ha voluto che anch'io avessi già pensato a Massimo...'.
L'idea Viviano, invece, quando è nata?
'Da parecchio tempo. Emiliano è un grandissimo portiere, uno dei pochi in Italia a fare la differenza'.
Con largo anticipo vi siete assicurati Viola.
'L'operazione è partita a dicembre. La Reggina non voleva privarsene a gennaio e noi non volevamo inserirlo subito in una realtà complicata dove rischiava di andare in difficoltà. Nicolas, dopotutto, è un '89, e il Palermo in questo momento aveva bisogno di gente già pronta, d'esperienza'.
Viola può essere il nuovo Corini o il nuovo Liverani?
'Sarà il centrocampista del futuro. Mi dispiace soltanto che a Palermo non potrà tirare le punizioni come nella Reggina (ride, il riferimento è alla presenza di Miccoli, monopolista dei calci piazzati, ndr)'.
Il Palermo lavora sempre in prospettiva, tant'è vero che avete appena preso il paraguaiano Aquino, un '94.
'È un centrale, un classico marcatore cattivo. È arrivato in prova a inizio gennaio, ho organizzato di proposito un'amichevole e mi sono convinto a tesserarlo dopo averlo visto marcare per un'ora Pinilla'.
Avete già concluso altre operazioni per la prossima stagione?
'In questo momento no. A febbraio si raccolgono le idee, ad aprile-maggio inizieremo a bloccare i giocatori che ci interessano. Per me il 31 gennaio non significa niente: il mercato lo considero sempre aperto'.
Passiamo al mercato in uscita. Perché avete ceduto Pinilla?
'È un'opportunità che si è creata, il Cagliari lo ha voluto fortemente e noi abbiamo tanti attaccanti: non dimenticate che a breve rientrerà Hernandez'.
È vero che Budan ha ricevuto delle offerte?
'L'Evian in Francia e il Rapid Bucarest in Romania erano delle piste concrete. Lo ha cercato anche il Varese, che ha avuto il merito di chiederlo quando Igor era ancora fermo. Non lo abbiamo ceduto perché Budan è un ragazzo straordinario non solo in campo, ma anche per l'atteggiamento: è sempre costruttivo con i compagni, aiuta tutti, è un elemento positivo per l'ambiente'.
In chiusura non siete riusciti a piazzare Alvarez, Lores e Milanovic.
'Alvarez lo voleva il Cesena, che però aveva in mente solo uno scambio. Lores piaceva a molte squadre di B, specie al Vicenza e al Crotone, che è stato vicinissimo a prenderlo: l'operazione non si è concretizzata perché avevano un organico troppo ampio. Milanovic era nel mirino di Vicenza, Verona e Livorno, ma per colpa di un regolamento cervellotico non abbiamo potuto darlo in prestito'.
Fino a qualche settimana fa, qualcuno temeva la B, adesso invece si sogna l'Europa.
'Ci vuole equilibrio, dobbiamo ragionare di partita in partita. Dopo il pareggio con l'Inter, il primo a dire negli spogliatoi che bisogna pensava all'Atalanta è stato Miccoli. Ve l'ho detto che per noi è fondamentale anche fuori dal campo... All'Europa non ci pensiamo: non appena si fanno voli pindarici si rischia di prendere una bastonata'.
Nell'ultimo periodo Barreto ha ricevuto molte critiche...
'Sicuramente fuori luogo: se avessimo 8 Barreto saremmo secondi. È un ragazzo esemplare, un professionista serissimo che vuole giocare sempre, anche quando non sta bene. Foti (suo ex presidente, ndr) mi ha detto che è il miglior straniero che abbia mai avuto a Reggio'.
Chi invece viene sempre osannato è Silvestre.
'Mi sono sempre chiesto cosa ci sia venuto a fare qui, nel senso che lo ritenevo e lo ritengo un giocatore pronto per una grande squadra. Quando, dopo averne parlato a giugno in Lega con Lo Monaco, Zamparini mi chiese perché non gli avevo mai parlato di lui, risposi che pensavo lo trattassero le big. Insieme a Thiago Silva e a Benatia, Silvestre è il centrale più forte della Serie A'.
C'è un rimpianto, un giocatore oggi diventato grande che ha adocchiato prima degli altri senza riuscire a prenderlo per vari motivi?
'Ce ne sono tanti, ma dico Sandro, oggi al Tottenham. Lo segnalai nel periodo in cui prendemmo Hernandez (gennaio 2009, ndr). Giocava nelle giovanili dell'Internacional di Porto Alegre e faceva parte dell'Under 20 del Brasile'.