Cataniamania:| Paura di diventare grandi
Che la partita contro il Chievo fosse una vera e propria prova di maturità in casa Catania lo sapevano bene, e sicuramente lo pensavano tutti i tifosi rossazzurri. Probabilmente il risultato ha penalizzato fin troppo la squadra di Montella, che magari contro i clivensi non avrà disputato la partita della vita ma ha pur sempre dimostrato di essere nettamente superiore ai gialloblù sia sul piano tecnico che dal punto di vista tattico. Alla fine l'ha spuntata il Chievo, ma chi ha visto la partita ha potuto cetamente notare e riconoscere che la squadra di Mimmo Di Carlo è stata brava a sfruttare i tanti e grossi errori della squadra rossazzurra. Ovviamente al Chievo va il grande merito di aver giocato una partita molto diligente, nella quale ha saputo aspettare i due momenti propizi che hanno dato il 'la' alle reti decisive ai fini della vittoria clivense. Il Catania invece ha sbagliato tutto quello che poteva sbagliare, commettendo errori banali sia sul primo che sul secondo goal avversario.
L'errore più grosso però forse è stato caratteriale, ed è stato evidenziato dal battibecco tra Lodi e Maxi Lopez al momento di battere il rigore poi sbagliato dal napoletano, innervosito dall'argentino che voleva calciare assolutamente il tiro dal dischetto per cercare di sbloccarsi. A dire il vero, Lopez era anche entrato in campo con il piglio giusto, e in pochi minuti aveva collezionato un paio di occasioni interessanti, procurandosi proprio il rigore tanto discusso. Tanti fattori quindi che, a dispetto della crescita esponenziale della squadra sotto il profilo tecnico, cozzano però con l'evidente timore di sentirsi una delle squadre che potrebbero ambire alla parte medio-alta della classifica, nonostante gli ottimi risultati non certo casuali ottenuti finora contro quasi tutte le squadre più forti dell'attuale serie A. Dati rilevanti che devono far pensare, e che non sono frutto del caso, come non sono frutto del caso i 14 punti conquistati nelle prime nove partite di campionato.
Le ultime due sconfitte in altrettante partite giocate quindi non sono affatto lo specchio di un'involuzione di gioco dei rossazzurri, ma solo della paura di prendere coscienza della propria forza una volta per tutte. Il Catania quest'anno è forte ed ha accorciato il gap dalle grandi anche grazie ad un abbassamento della qualità e al conseguente livellamento generale della serie A italiana, ma non si può pensare e sperare che qualcuno regalerà mai nulla ai rossazzurri. Ecco perchè bisogna fare in fretta ad uscire da questo limbo della paura, e questo deve avvenire già a partire da Lecce, ricordando che i salentini quest'anno non hanno ancora vinto in casa e contro il Catania ci proveranno con tutte le forze, puntando anche sul fatto che i rossazzurri in trasferta non hanno mai conquistato i tre punti. Sabato quindi potrebbe essere il giorno della prima volta sia per il Catania che per il Lecce, ma non è detto che debba vincere per forza la squadra migliore. Vincerà chi ci crederà di più, e se il Catania vorrà fare sua la vittoria dovrà scrollarsi di dosso quella paura di diventare grande mostrata negli ultimi novanta minuti giocati.