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    Cataniamania:| Belli, forti e convalescenti

    Cataniamania:| Belli, forti e convalescenti

    Dopo la figuraccia rimediata contro il Genoa, sul campo di Marassi, un po' tutti ci siamo chiesti se il Catania fosse ancora fragile dal punto di vista psicologico come nelle passate stagioni. Domenica scorsa abbiamo certamente tirato un piccolo sospiro di sollievo, grazie alla grande prestazione fornita dai giocatori rossazzurri, ma questo di sicuro non può ancora bastare per capire se questa squadra ha raggiunto quel processo di maturazione necessario ad affrontare qualsiasi avversario senza quello spirito da 'sconfitti in partenza' che ormai da diverse stagioni si vede nelle partite in trasferta. Anche dopo la dimostrazione di forza vista contro una Juventus che oggi prova a lottare per lo scudetto, qualcuno penserà che non si è mai contenti, ma bisogna pur sottolineare che quella partita è stata giocata tra le mura amiche del 'Massimino' e che troppe volte, anche dopo roboanti vittorie casalinghe, in passato è capitato di inciampare in trasferta anche in modo talvolta imbarazzante.

    E' fuor di dubbio quindi che lo spettacolo fornito dal Catania contro i bianconeri abbia incoraggiato tutti, soprattutto i giocatori rossazzurri, ma è anche vero che alla fine è arrivato 'solo' un pareggio (molto meno di quanto in realtà si meritasse) e che la vera prova del nove sarà quella contro il Novara. La sfida contro gli azzurri, infatti, sarà il primo vero banco di prova per dimostrare che quello di Genova, per questa squadra, è stato solo un incidente di percorso, e che la rosa a disposizione di Montella ha le giuste caratteristiche per giocare lontano dal proprio stadio senza alcun timore. Certamente, almeno sulla carta, la partita contro il Novara si presenta più agevole di quella giocata in trasferta contro il Genoa, ma non bisogna sottovalutare quei fattori che per il Catania potrebbero rivelarsi delle vere e proprie insidie.

    Innanzitutto bisogna considerare che il Novara scenderà in campo parecchio arrabbiato per la sconfitta con l'Atalanta, che senza errori arbitrali si sarebbe potuta trasformare quanto meno in un pareggio. Non si deve dimenticare poi che tra le fila dei piemontesi giocano due ex che magari non avranno il dente avvelenato con il Catania, ma che sicuramente vorranno dimostrare alla dirigenza etnea di aver sbagliato a decidere di non puntare anche su di loro. Ovviamente il riferimento va a Simone Pesce e soprattutto a Takayuki Morimoto, che certo ci ha messo anche del suo per deludere l'ambiente rossazzurro, ma che forse non ha mai avuto davvero la possibilità di giocare costantemente accanto a qualcuno che gli permettesse di non caricarsi sulle spalle l'intero peso dell'attacco etneo.

    Un altro fattore che non può e non deve assolutamente essere sottovalutato è il fondo del terreno di Novara, che a differenza del 90% dei campi della serie A è in sintetico e rappresenta uno dei punti di forza della squadra allenata da Tesser. In questo, però, forse il Catania è più avvantaggiato di altri, poiché tra i quattro campi del Centro Sportivo di Torre del Grifo ce n'è uno che presenta le stesse caratteristiche del 'Silvio Piola'. Proprio facendo riferimento a questo aspetto, Montella farà bene a scegliere non solo i giocatori più in forma, com'è ovvio che sia, ma anche quelli che possono garantire più rapidità su un campo certamente più veloce del solito.

    In questo caso, quindi, sarà anche opportuno valutare se oltre all'eventuale reintegro dal primo minuto di Maxi Lopez e la possibilità di dare continuità a quanto di buono ha fatto Bergessio, non sia invece il caso di puntare su quel Suazo che della corsa ha fatto il proprio credo per gran parte della sua carriera, purchè l'honduregno abbia un minutaggio accettabile nelle gambe per affrontare una partita dall'inizio. In ogni caso, però, bisogna andare a Novara per vincere, e questi i giocatori rossazzurri lo sanno bene, anche perché contro la Juventus il Catania è stato molto bello da vedere, ma deve ancora dimostrare a tutti e soprattutto a se stesso di essere guarito una volta per tutte dal mal di trasferta, e di aver davvero fatto rimarginare tutte le ferite provocate dalla batosta subita a Marassi contro il Genoa.

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