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  • Catania, Lo Monaco: 'Maxi Lopez via a giugno'

    Catania, Lo Monaco: 'Maxi Lopez via a giugno'

    Il direttore generale del Catania, Pietro Lo Monaco, intervenendo sulle frequenze di Radio Kiss Kiss Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni: 

    "Affrontare il Napoli di questi tempi penso che non sia facile per nessuno, è un brutto cliente per tutti, in buona salute, la squadra sta facendo benissimo ed ha elementi in grado di destabilizzare gli equilibri tattici. Domenica non sarà certamente facile. Gli azzurri giocano il miglior calcio in A? Ci andrei piano: il Napoli è una squadra forte, fisica, con tre elementi fortissimi. Se al Napoli dai campo, non ti perdona. Maxi Lopez è del Catania, gioca a Catania ma dovrebbe far parte di una grande squadra. il vento non si può trattenere, dopo un anno e mezzo faremmo un peccato di lesa maestà. A giugno non mancheranno le occasioni per esaudire il suo sogno ed anche un nostro desiderio. Se arrivasse un'offerta irrinunciabile a gennaio? Resterebbe con noi, perché al di là del business, la salvezza del Catania è prioritaria. Togliere punti di riferimento alla squadra sarebbe controproducente. Al massimo sono  ammissibili correttivi. A giugno Maxi Lopez andrà via, il terreno è fertile, ci sono già arrivate alcune offerte.

    Non so se piace a Mazzarri o a Bigon, so che non posso immaginare cosa potrebbe diventare l'attacco del Napoli con Lavezzi, Cavani e Maxi Lopez. Roba da far venire i capelli dritti. E Hamsik? È un centrocampista, con la grandissima capacità di inserirsi da dietro ed andare a chiudere le azioni, dunque si tende un po' a spersonalizzarlo. La sua essenza è infatti quella del centrocampista interno. Poi, se vogliamo vederlo come trequartista, è certamente atipico, perché ha corsa, resistenza e grande fisico, dunque può fare anche il centrocampista, perché lo è. Omosessuali nel calcio? Non capisco le dichiarazioni di Cecchi Paone. Chi è gay ha fatto la scelta di dirlo, ma siamo in presenza di pubblicità allo stato puro. Voglio vedere il calcio come uno sport che produce certi tipi di valori. Se ci sono calciatori gay che non vogliono dirlo, che problema c'è?  Il nostro mondo che viene accomunato a prestanza fisica, determinati concetti, e non ha bisogno di confusione. La condizione di gay è soggettiva, perché pubblicizzarla a tutti i costi? Non lo capisco. Il calcio è un esempio di forza, un giocatore può vivere liberamente la sua sessualità particolare, ma sa bene che, se la rivelasse pubblicamente, non darebbe giovamento a nessuno".

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