Catania, Barrientos:| L'oggetto del mistero
Che fine ha fatto Pablo Barrientos? Come sta Barrientos? Ma non era già guarito Barrientos? E perché ancora non gioca Barrientos? Quando vedremo in campo Barrientos? Sono solo alcune delle domande che si rincorrono tra i tifosi già a partire dall’estate 2009, anno in cui il fiuto “argentino” di Pietro Lo Monaco lo aveva portato a compiere l’acquisto più costoso mai realizzato nella storia del Calcio Catania, il centrocampista offensivo e talento puro Pablo Barrientos.
Ahinoi (mi tocca dire), tali domande si protraggono tuttora nell’ambiente rossazzurro, e forse saranno destinate a protrarsi ancora per un po’. Fino ad oggi Pablo Barrientos è stato l’oggetto di discussione più gettonato quando si parla di Calcio Catania. Tutti pronti a domandarci come stia, se sia pronto o meno per giocare, oppure il motivo per cui non lo facciano giocare.
Siamo tutti d’accordo nel poter dire che tutte queste domande e tutte queste discussioni ci hanno condotto ad un’unica certezza: Pablo Barrientos è ancora l’oggetto del mistero di questo Catania.
Ma torniamo indietro di un anno e mezzo o quasi, precisamente all’estate 2009, quando il fiuto del Direttore Pietro Lo Monaco ha sfoderato una delle sue migliori performance, andando a scovare uno dei migliori talenti argentini emergenti in circolazione. Pertanto, esattamente il 1° Luglio 2009, viene ufficializzato l’acquisto di Pablo Barrientos, ingaggiato per la “modica” cifra di 4 milioni di euro.
Tutti allora pronti a festeggiare, ad osannare il Direttore, a giubilare l’avvento del “Messia”, a fantasticare sui possibili arrivi a fine stagione del Catania, a sognare piazzamenti europei a destra e a manca… ma qualcosa ha cominciato a scricchiolare.
Infatti, quasi nell’immediatezza del suo arrivo, fu spiegato come il talento argentino venisse da un grave infortunio al legamento crociato di un ginocchio, patito nel torneo argentino di Clausura con la maglia del San Lorenzo, squadra cui il giocatore venne dato in prestito dal FK Mosca, società detentrice del suo cartellino.
Operato una prima volta ancor prima del suo arrivo in rossazzurro, il ginocchio di Barrientos ebbe una ricaduta, e non appena fu acquistato da Lo Monaco, fu costretto a finire nuovamente sotto i ferri, costringendolo ad altri sei mesi di stop forzato. Riprende la forma migliore e la confidenza con il campo giocando con la Primavera dei rossazzurri. Contro la Fiorentina viene convocato per la prima volta in prima squadra, ma non siede nemmeno in panchina: solo il 9 Maggio, penultima giornata di campionato contro il Bologna, Barrientos esordisce nella massima serie italiana, quando il punteggio era già sull’1-1 finale.
Con l’avvento della nuova stagione, e con l’arrivo in panchina del signor Marco Giampaolo, Barrientos spera finalmente di poter esordire con la maglia del Catania e di incantare tutti i tifosi del Liotro. Il giocatore compie senza problemi tutta la preparazione estiva, la quale procede senza intoppi alcuni, aumentando a dismisura in lui la fiducia e la convinzione di poter presto fare esordio in Serie A.
Sono trascorse ancora solo sei giornate di campionato, ma di Barrientos in campo nemmeno l’ombra. E tutti a porsi nuovamente gli stessi interrogativi, a chiedere insistentemente notizie su di lui, ed ad alimentare nuovi dubbi e nuove perplessità circa lo stato di forma e il non impiego del numero 10 del Catania.
Ma qual è la verità? La verità è che a detta di Giampaolo, Barrientos deve ancora “europeizzarsi”, nel senso che deve capire ancora certe funzioni di gioco, certo schemi e certi movimenti del calcio europeo, che evidentemente sono differenti da quelli sudamericani. Inoltre, il giocatore deve sviluppare una più intensa massa muscolare per affrontare al meglio gli scontri fisici di gioco, al fine di non soccombere di fronte alla potenza fisica degli avversari, e di rendersi finalmente utile alla squadra.
Certo, c’è da domandarsi quando arriverà il momento in cui il Mister riterrà opportuno farlo scendere in campo. I tifosi nel frattempo cominciano a spazientirsi, stufi di aspettare ancora un giocatore pagato fior fior di quattrini per le casse societarie del Club, e che era stato presentato come il “salvatore della patria”.
Per fugare tutti i dubbi, soprattutto quelli dei tifosi (dato che il Mister ne ha pochi o niente), non sarebbe opportuno dargli una chance per testare, prima ancora delle capacità tecniche che nessuno mette in discussione, almeno la condizione fisica e tattica del giocatore?
A Giampaolo l’ardua sentenza.