Castro rinato: 'Da Catania al Chievo grazie a Maran'
L'esterno argentino del Chievo, Lucas Castro ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport: "Il mio soprannome 'El Pata' vuol dire piedone, da ragazzino avevo il 45... Il mio idolo era Riquelme, il più grande. Gasparin mi portò a Catania, dove ho avuto qualche problema: rottura del collaterale e intervento per ernia inguinale. Il centrocampo era affollato e facevo la punta nel 4-3-3, ma quella prima esperienza con tanti argentini è stata fondamentale e mi ha aiutato parecchio per integrarmi. Il più forte di tutti era Barrientos, è voluto tornare a casa nella sua squadra, il San Lorenzo. Poi mi sono ripreso con Marcolin e Maran, tra di noi c'è stato subito feeling. Non mi accorsi di nulla sul calcioscommesse, il presidente Pulvirenti non parlava con noi. Io sono un centrocampista molto offensivo, mi piace partire da dietro e lanciarmi, ma ho fatto pure il trequartista e la punta. Bisogna correre avanti e indietro, è uno dei nostri segreti. Gli altri? Che la partita è la trasposizione dell’allenamento. Tutti devono fare tutto, c’è intensità, voglia, entusiasmo, non si fanno numeri, si gioca a due tocchi, semplice, si fa tutto insieme e in allenamento si dà il massimo".
