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Cassano: 'Mancini moralista e furbo, avrei fatto passare l'inferno a Zenga'
SU ZENGA - "La cosa che mi ha fatto più imbufalire è quando, dal momento che lui ha messo sempre il veto e poi il presidente mi ha portato lo stesso, Zenga mi ha detto: "No, la colpa non era mia". Scusa, fammi capire, fino a venti giorni fa non mi volevi, me l'ha anche confermato lui stesso al telefono, a me, poi sono arrivato e a quattr'occhi mi ha detto: "No, non è colpa mia, sono gli altri che non ti volevano". No no, ho beccato lui e Ferrero insieme e ho detto: "Mi dite com'è la situazione?". Ho snocciolato tutte le problematiche, lui non ha più detto una parola. Da quel giorno là, prima della settimana in cui abbiamo giocato contro il Torino, ho detto a Ferrero e a lui: "Voglio incontrarvi". Abbiamo parlato più di un'ora, ho detto tutto quello che pensavo direttamente in faccia a lui e da quel giorno là io facevo solo il professionista e il calciatore della Sampdoria. Solo perché giocavo nella Sampdoria, perché se ero in un'altra squadra, gli facevo passare l'inferno. Però è giusto che sia andata così, anche se non è che abbiamo avuto tante discussioni tra me e lui, lui la vedeva in un modo, non mi vedeva, e io in un altro modo".
SU MANCINI E SARRI - "A me non piace molto il moralismo. Ha detto una parola, due parole, ha sbagliato, non possiamo mica metterlo in carcere per tutta la vita. Ha sbagliato e cosa succede? Partendo dal presupposto che sono un interista e spero che vinca l'Inter e che Mancini mi sta simpatico, ha detto una cosa, nervoso, stava perdendo la partita, ha detto una parola e deve rimanere là. A casa mia esiste che se io e te ci diciamo una cosa, rimane fra me e te, da uomo a uomo. Questo che è successo non mi è piaciuto, che poi tutti i giornalisti, tutti quanti, sono andati al massacro contro Sarri, che a me dicono sia una brava persona e lo vedo una brava persona. Roberto può darsi, essendo furbo, ha acceso un po' la miccia, però ci sta, l'unica cosa che non dobbiamo per forza fare i moralisti e mettere sul crocifisso Sarri, perché ha sbagliato, sì, perfetto, si va avanti, non è che ha offeso qualcuno, ha detto una parola sbagliata, però deve rimanere là, non è che ha offeso gli omosessuali o altre persone, gli è partita una parola sbagliata e rimane lì nell'errore".
SU FERRERO - "È un finto pazzo, perché quando vuole fare il pazzo lo fa, ma è una persona molto intelligente, una persona molto furba, sa il fatto suo, è una persona che viene dalla strada e a me questa cosa piace tanto, perché quando parliamo io e lui a quattro occhi, ti deve dire determinate cose, è molto diretto, molto onesto, una persona a modo".
SU GARRONE - "Un piccolo vuoto per me ci sarà sempre, adesso che non c'è più soprattutto, perché io ho fatto l'errore più grande della mia vita a mancare di rispetto a una persona che avevo e avrò sempre nel mio cuore, che ha fatto e dato di tutto per me, io anche ho fatto tanto per lui, però non potevo e non dovevo fare quello che ho fatto. Sarà sempre nel mio cuore".