Cassano:| C'era una volta...
Antonio Cassano da ragazzino aveva un sogno: voleva giocare al fianco di Francesco Totti, possibilmente diventando il suo emulo e il suo erede. In tutto e per tutto, tant’è che che nell’estate 2001 il genietto barese non ha avuto dubbi nell’indicare nella Roma la squadra dove avrebbe volto continuare la sua carriera che, a soli 19 anni, si presentava già come quella di un predestinato. Tanto deciso, Cassano, a diventare il nuovo Totti così come lo è stata la Roma nell’individuarlo proprio come il possibile «clone» del suo grande campione. Il presidente Sensi non esitò a versare nelle casse del Bari 50 miliardi di lire in contanti più la comproprietà di D’Agostino, valutata altri 10 miliardi, battendo la concorrenza della Juventus. Col quale, poi, i rapporti si incrinarono terribilmente durante il periodo insieme.
AZZURRO - Cinque stagioni (2001-2006) vissute più o meno pericolosamente hanno caratterizzato la permanenza di Cassano a Roma. Questo il suo score personale: 118 presenze e 39 gol in campionato; 19 e 5 in Champions League; 10 e 6 in Europa League; 16 e 3 in Copa Italia. Nella sua bacheca personale figurano, oltre che la Liga vinta con il Real Madrid e lo scudetto conquistato con il Milan, anche una Supercoppa di Lega italiana (2001) giallorossa. Grazie alla Roma, Cassano ha esordito anche nella Nazionale maggiore (all’età di 21 anni, il 12 novembre 2003) nell’amichevole Polonia-Italia (3-1), segnando un gol al suo debutto. Giovanni Trapattoni credette subito in lui e lo portò a Euro 2004, dove Cassano risultò il miglior azzurro segnando 2 gol nelle 3 partite del girone eliminatorio. Proprio nella Roma, Cassano ha inaugurato la lunga serie delle sue celebri cassanate, un termine coniato dall’allora tecnico giallorosso Fabio Capello.