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  • Cassano: 'Buffon un fenomeno, se si ritira mi do all'ippica. Voglio un'altra chance, ma dove dico io. No al Bari'

    Cassano: 'Buffon un fenomeno, se si ritira mi do all'ippica. Voglio un'altra chance, ma dove dico io. No al Bari'

    Antonio Cassano, ex di Bari, Roma, Real Madrid, Samp, Milan, Inter, Parma e Verona, parla dagli studi di Tiki-Takapartendo dal futuro di Gigi Buffon, portiere della Juventus fresco 40enne: "Il futuro di Buffon? C’è un rapporto speciale con lui. Secondo me prima era convinto di smettere, ora ha mille dubbi in testa. Non è ancora arrivato il suo momento, può ancora fare al differenza, ama il calcio ed è giusto che continui, come insegna Federer. Già l’anno scorso con il ritiro di Totti guardo il 40% di partite in meno, se mi togliete anche Buffon mi do all’ippica. Quando ho esordito in Nazionale a 20 anni, Gigi mi ha messo di fianco a lui a capotavola perché mi voleva gestire in tutto. Buffon è un fenomeno come portiere e come persona ed è un vero leader: quando qualcuno sbaglia glielo dice e viene ascoltato. E’ una persona fantastica. Se avesse fatto il mondiale avrebbe smesso al 100% ma così penso che voglia continuare".

    SULLA SERIE A - "Il Napoli che vince spesso in rimonta? Quando vinci hai sempre ragione. Il Napoli gioca bene ma ha una rosa corta, la Juve ha più qualità ed è più forte. Gli azzurri se la giocheranno fino alla fine ma ho l’impressione che alla fine si ripeterà lo stesso film degli ultimi sei anni. All’inizio del campionato avevo detto che avrebbe vinto l’Inter e ho portato male: speriamo che arrivi in Champions".

    SUL SUO RITORNO - "Un ritorno al calcio giocato? Partiamo dal presupposto che ho una moglie meravigliosa e due figli che amo alla follia e che quindi a casa sto bene. Però vorrei un’ultima sfida, vorrei qualcuno che si fidi di me e mi dia un’ultima occasione senza paura delle ‘cassanate’. Ma l’occasione la vorrei scegliere io, non voglio andare in Cina o in Brasile, vorrei restare vicino a casa in Italia. Se dovesse venire fuori qualcosa di bello e che mi possa far divertire ben venga. Vorrei un allenatore che si fidi al 100% di me e una società che creda in me, con gran divertimento, io non gioco per i soldi. Un ritorno a Bari? Poi sarei troppo lontano dai miei figli e da mia moglie. Quanti rimpianti ho della mia carriera? Zero, perché sono stato felice di tutto tranne l’errore con Garrone. Poi io sono così, non voglio capi ne padroni, se a alla gente sta bene quello che faccio, bene, se no va bene lo stesso. Ho sprecato tanto in carriera ma ora ho una famiglia, ho messo in disparte le stupidate e sono felice così. Io sono così. La vittoria di Federer? Ho sudato come un matto mentre lo vedevo e ho pianto quando ha vinto. Negli ultimi sei mesi ho pianto due volte, all’addio di Totti e per questa vittoria Federer. Sono un suo tifoso sfegatato".

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