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    Cassano, bipolare da manuale

    Cassano, bipolare da manuale

    • Fernando Pernambuco
    Forse quelli di Wikipedia sono un po’ cattivi o forse no, soltanto precisi. Forse sono, invece, dei creduloni. Già ieri, alla voce Antonio Cassano si leggeva: “Ex calciatore italiano.” A Wikipedia hanno preso per buono l’ennesimo dietrofront del “Pibe di Bari vecchia”, che prima ritrova addirittura una famiglia con l’Hellas, poi ci ripensa e Verona gli sta stretta, ma non può fare a meno del pallone perché si sente solo lontano dal campo. Infine no: contrordine: “Col calcio ho finito”, dichiara.

    Smentite, affermazioni, smentite, fughe da fermo, ritorni dal nulla, sì, no, sì, però….Impietosamente, il Presidente del Verona afferma che Cassano dovrebbe farsi curare e non ha torto. Doveva essere ricordato come il nuovo Baggio, ma, diciamola tutta, sarà soprattutto ricordato per le cassanate, per il sovrappeso continuo, per le villanie contro Garrone (e la Sampdoria) che lo fecero risorgere, per i “casini” da ritiro. Sempre a un passo dalla genialità, limitata da problemi fisici e da una testa balzana. Anche simpatico nelle sua ragazzate, ma troppo fragile mentalmente. Questo suo eterno precipitare dall’allegria sfrenata alla malinconia, dall’entusiasmo alla cupezza lo fa sembrare il bipolare da manuale. Peccato, perché sembra che si allenasse con impegno, poi basta il volo d’un gabbiano o meglio d’un cardellino a farlo precipitare in un pozzo senza fondo. Si ricorderà forse più per questo che per la sua carriera, forse.

    Forse, perché è possibile che Antonio ci ripensi e, chissà, si ripresenti a Pecchia con gli scarpini in mano e il capo cosparso di cenere o cerchi un’altra squadra. Ma siamo sicuri che gli apriranno la porta dello spogliatoio? Antonio davvero eri malato solo al cuore?

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