Caso Suarez: 'Sfruttiamo il Covid, esame senza pubblico. Poi la Juve ci manderà i Primavera'
Le conversazioni svelano l’affannarsi dei vertici dell’ateneo per accontentare le richieste che provengono dai dirigenti della Juventus. Il primo a chiamare è il direttore sportivo Fabio Cherubini. Nato a Foligno conosce bene il rettore della Statale Maurizio Oliviero e a lui chiede informazioni per l’esame di Suarez. Oliviero spiega che lo metterà in contatto con l’Università per stranieri e avvisa Olivieri. Quando parla con il direttore generale specifica che bisogna fare in fretta: "Il nostro centravanti non lo possiamo mandare a metà ottobre. Se mi dici che si può fare chiamo la rettrice". E dopo aver ricevuto conferma effettivamente contatta Grego Bolli. Si crea dunque un contatto diretto tanto che l’11 settembre, in un’altra intercettazione si sente Simone Olivieri affermare: "Mi ha chiamato Paratici, il diesse della Juve, per Suarez". E rivolto a Rocca si raccomanda: "Tocca fare le cose per bene, sennò passiamo da mercenari".
In realtà sembrano tutti consapevoli sin dall’inizio che l’esame sarà una farsa tanto che Rocca a un certo punto si preoccupa: "Non potremo fare irregolarità su irregolarità". Però trova anche la soluzione: "Possiamo sfruttare ’sta cosa del Covid che il pubblico non può entrare", lasciando intendere che in presenza di testimoni sarebbe impossibile far durare l’esame 12 minuti ponendo solo le domande concordate che peraltro il calciatore ha già imparato a memoria. Una circostanza accertata dalla Guardia di Finanza che ha sequestrato il Pdf spedito dalla professoressa Stefania Spina, che aveva preparato Suarez, proprio a Rocca. Alla fine l’esame si svolge il 17 settembre nell’ufficio della rettrice, ma è quasi una formalità. "Tanto con le norme post Covid basta l’orale", conferma Rocca.