FOTOCROCCHIONI-GMC
Caso Suarez, il giocatore alla prof: 'Stai tranchilla porché io lo estudio in avion'
Un esame farsa, come lo ha definito con una nota pubblicata ieri la Procura di Perugia, capeggiata dal magistrato Raffaele Cantone. Luis Suarez, all'epoca dei fatti ancora giocatore del Barcellona, avrebbe superato una prova d'esame creata ad hoc per lui - potendo contare anche sulle limitazioni previste dal governo per fronteggiare l'emergenza Covid - con domande già preparate e sottoposte alla sua attenzione e addirittura l'attestazione già compilata (con tanto di voto) pronta per essergli consegnata dall'Università per gli stranieri di Perugia. Tra le carte finite nelle mani della Guardia di Finanza c'è anche questo, che sta collaborando nelle indagini per chiarire anche il ruolo della Juventus, che avrebbe effettuato pressioni per agevolare lo svolgimento dell'esame.
LA FRETTA DELLA JUVE - Il direttore sportivo del club bianconero Fabio Paratici e gli avvocati Luigi Chiappero e Maria Cesarino Turco hanno ricevuto ieri un avviso di garanzia in quando indagati per il reato di falsa testimonianza di fronte ai pm. Gli viene contestato il fatto di non aver riconosciuto i contatti col ministro dei Trasporti Paola De Micheli (amica di Paratici) da una parte, quelli col vice-prefetto Antonella Dinacci dall'altra. Ma l'inchiesta portata avanti da Cantone e dai suoi colleghi mira a fare luce sui contatti intercorsi tra i rappresentanti della Juventus dal 7 al 17 settembre scorsi, prima dell'effettuazione della prova. Una prova che, per il contenuto di alcune intercettazioni riportate da Il Corriere della Sera tra il direttore generale dell'ateneo di Perugia Simone Olivieri e l'avvocato Turco, avrebbe tenuto conto dello scarso livello di conoscenza della lingua del candidato e della rapidità nei tempi chiesti dalla società bianconera. Secondo quanto emerge, il giocatore aveva avanzato negli anni scorsi la pratica per l'ottenimento della cittadinanza italiana e la Juve si era adoperata, sfruttando anche i canali istituzionali contestati, per conoscere i tempi per portarla a conclusione.
ITALIANO PARA AMIGOS - Che preme infatti per ottenere lo spostamento della sessione dal 21 al 17 settembre. Negando la possibilità richiesta dal giocatore uruguaiano di effettuare la prova a distanza, Olivieri dice: "Dovrebbe venire qui da noi a Perugia, dovremo formalizzare. Dobbiamo fare le cose, non devono essere attaccabili ... perché poi su queste cose si alzano i riflettori". Al che l'avvocato Turco puntualizza: "Però partiamo dal presupposto che dobbiamo fargli una roba da principianti". Oliveri rassicura: "Sì, assolutamente, a questo ci pensiamo noi. Adesso era solo per dare una configurazione regolare. Il 17 pomeriggio lui è già in possesso della certificazione". Secondo chi indaga, l'irregolarità dell'esame è comprovata da altre conversazioni captate durante le indagini, come quella tra l'esaminatore Lorenzo Rocca e un amico: "Ovviamente lui parlerà italiano in una maniera abbastanza singolare, immagino". E Rocca, ridendo: "Sì, italiano para amigos!".
ESAME AD HOC - Una versione dei fatti confermata dalla telefonata intercorsa nei giorni antecedenti all'esame di Suarez tra la professoressa Stefania Spina e un'amica: "Abbiamo fatto le simulazioni dell’esame... praticamente gli abbiamo dato tutti i materiali (risata) che dovrebbero essere a sorpresa". E ad un'altra conoscente aggiunge: "Ovviamente noi dovevamo fallo passà per B1 (ride)...e allora ho provato... praticamente gli ho scritto il testo... Gliel’ho mandato... Gli ho detto: 'Luis studia questo... vai lì', e lui oggi m’ha detto (ride): 'Stai tranchilla porché io lo estudio in avion», e ride ancora". L'ultima preoccupazione della Rocca e che nessuno possa intervistare Suarez dopo la prova, rivelando che non sapesse parlare in italiano: "Di questo ho parlato con la Juve, perché se vanno a scavà... la firma sull’esame ce l’ho messa io... Ho chiamato la rettrice, ho parlato con Paratici il quale mi ha detto più o meno... nel senso non ti preocuppà, lui non lascerà nessuna intervista... Io sabato l’ho sentito, davvero spiaccica, però tra A1 e A2. Non è B1".
LA FRETTA DELLA JUVE - Il direttore sportivo del club bianconero Fabio Paratici e gli avvocati Luigi Chiappero e Maria Cesarino Turco hanno ricevuto ieri un avviso di garanzia in quando indagati per il reato di falsa testimonianza di fronte ai pm. Gli viene contestato il fatto di non aver riconosciuto i contatti col ministro dei Trasporti Paola De Micheli (amica di Paratici) da una parte, quelli col vice-prefetto Antonella Dinacci dall'altra. Ma l'inchiesta portata avanti da Cantone e dai suoi colleghi mira a fare luce sui contatti intercorsi tra i rappresentanti della Juventus dal 7 al 17 settembre scorsi, prima dell'effettuazione della prova. Una prova che, per il contenuto di alcune intercettazioni riportate da Il Corriere della Sera tra il direttore generale dell'ateneo di Perugia Simone Olivieri e l'avvocato Turco, avrebbe tenuto conto dello scarso livello di conoscenza della lingua del candidato e della rapidità nei tempi chiesti dalla società bianconera. Secondo quanto emerge, il giocatore aveva avanzato negli anni scorsi la pratica per l'ottenimento della cittadinanza italiana e la Juve si era adoperata, sfruttando anche i canali istituzionali contestati, per conoscere i tempi per portarla a conclusione.
ITALIANO PARA AMIGOS - Che preme infatti per ottenere lo spostamento della sessione dal 21 al 17 settembre. Negando la possibilità richiesta dal giocatore uruguaiano di effettuare la prova a distanza, Olivieri dice: "Dovrebbe venire qui da noi a Perugia, dovremo formalizzare. Dobbiamo fare le cose, non devono essere attaccabili ... perché poi su queste cose si alzano i riflettori". Al che l'avvocato Turco puntualizza: "Però partiamo dal presupposto che dobbiamo fargli una roba da principianti". Oliveri rassicura: "Sì, assolutamente, a questo ci pensiamo noi. Adesso era solo per dare una configurazione regolare. Il 17 pomeriggio lui è già in possesso della certificazione". Secondo chi indaga, l'irregolarità dell'esame è comprovata da altre conversazioni captate durante le indagini, come quella tra l'esaminatore Lorenzo Rocca e un amico: "Ovviamente lui parlerà italiano in una maniera abbastanza singolare, immagino". E Rocca, ridendo: "Sì, italiano para amigos!".
ESAME AD HOC - Una versione dei fatti confermata dalla telefonata intercorsa nei giorni antecedenti all'esame di Suarez tra la professoressa Stefania Spina e un'amica: "Abbiamo fatto le simulazioni dell’esame... praticamente gli abbiamo dato tutti i materiali (risata) che dovrebbero essere a sorpresa". E ad un'altra conoscente aggiunge: "Ovviamente noi dovevamo fallo passà per B1 (ride)...e allora ho provato... praticamente gli ho scritto il testo... Gliel’ho mandato... Gli ho detto: 'Luis studia questo... vai lì', e lui oggi m’ha detto (ride): 'Stai tranchilla porché io lo estudio in avion», e ride ancora". L'ultima preoccupazione della Rocca e che nessuno possa intervistare Suarez dopo la prova, rivelando che non sapesse parlare in italiano: "Di questo ho parlato con la Juve, perché se vanno a scavà... la firma sull’esame ce l’ho messa io... Ho chiamato la rettrice, ho parlato con Paratici il quale mi ha detto più o meno... nel senso non ti preocuppà, lui non lascerà nessuna intervista... Io sabato l’ho sentito, davvero spiaccica, però tra A1 e A2. Non è B1".