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    Caso scommesse: la Procura Figc può riaprire il caso Izzo

    Caso scommesse: la Procura Figc può riaprire il caso Izzo

    La Procura della Figc può riaprire il caso Armando Izzo in merito al caso calcioscommesse per cui il giocatore oggi al Monza è stato assolto. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano il processo penale in primo grado ha condannato il difensore a 5 anni per concorso esterno in associazione camorristica e frode sportiva, per aver truccato la partita Modena-Avellino del 2014 (nella quale non giocò ndr.) in concorso con il boss del clan Accurso, che su quella sfidò puntò ingenti somme e nelle motivazioni della sentenza era proprio citata la possibilità di una riapertura del caso sportivo. 

    PRIMA ASSOLUZIONE - Il motivo? Il primo processo sportivo era basato su una bugia. Questo il testo della motivazione che oggi sta spingendo il procuratore federale Giuseppe Chiné a considerare la riapertura del caso: “Deposizione condizionata dal timore di eventuali ripercussioni in sede di giustizia sportiva sicché la disamina dell’attendibilità dovrà tener presente tale aspetto”. In quel momento gli inquirenti Figc avevano in mano gli atti di un’inchiesta chiusa da poco e non ancora approdata a processo.

    LA TESTIMONIANZA - Il 10 gennaio 2021 Izzo accetta di farsi interrogare in aula e dice cose diverse da quelle dette durante le indagini. E ci sono dettagli cruciali che non combaciano come l'incontro al ristorante col boss e l'infortunio vero o presunto. E in aula Izzo conferma: "Sapevo che c’era di mezzo un processo sportivo e quindi sapevo che dicendo la verità lì mi avrebbero tagliato la testa, non avrei giocato più a calcio”. Sono i cosidetti "nuovi fatti" che consentirebbero alla Procura Figc di riaprire il caso, anche se la prescrizione si avvicina.

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