Caso Raiola-Donnarumma: Fassone e Mirabelli non sono da Milan
Cristiano Ruiu
Questa dirigenza riesce sempre nell'impresa di stupire, di raggiungere un livello che non ti saresti mai immaginato. Quando pensi che ormai le abbiano combinate tutte, scopri che hanno sempre l'asso nella manica, quello che permette di far dimenticare due vittorie consecutive del Milan, di questi tempi un vero e proprio Gronchi rosa. La gestione della vicenda Donnarumma è stata scellerata in estate, ma quanto accaduto finora è addirittura grottesco. Nessuno (nemmeno io, lo ammetto), si sarebbe potuto aspettare che Fassone e Mirabelli fossero così approssimativi da sottovalutare uno squalo come Raiola. Davvero credevano alla favoletta della rottura tra il buon Mino e la famiglia Donnarumma da non sospettare niente? Davvero hanno concesso così tanti appigli legali a Raiola per un'eventuale strategia d'uscita senza quantomeno tutelarsi in qualche modo? Ahimè, oggi, la risposta non può che essere sì. GESTIONE NON DA MILAN - Il risultato di questa inadeguatezza è che il Milan si ritrova a Natale con un portiere che non può più mettere piede a San Siro e che probabilmente Fassone e Mirabelli saranno costretti a cedere a un prezzo di saldo. Non paghi di tutto ciò il nostro ds ha anche la brillante idea di attaccare pubblicamente Raiola, l'obiettivo è farlo passare agli occhi dei tifosi come l'orco cattivo che prova a strappare il cucciolo dal suo branco. Un tentativo che andrà facilmente a buon fine, peccato che il compito di Fassone e Mirabelli non sia trovare buone giustificazioni davanti ai problemi, ma risolverli o meglio ancora prevenirli. Imparare dai propri errori è segno di intelligenza, perseverare invece è l'ultima (spero) dimostrazione di non essere da Milan.