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    Caso plusvalenze, Chievo salvo per un vizio di forma: ricorso della Procura

    Caso plusvalenze, Chievo salvo per un vizio di forma: ricorso della Procura

    Il Chievo si salva per un vizio di forma. Il Tribunale della Figc ha infatti dichiarato l'improcedibilità nei confronti della società del presidente Campedelli per il caso delle plusvalenze fittizie denunciato da Calciomercato.com. La Procura, infatti, non avrebbe concesso l'audizione al presidente e altri dirigenti della società clivense richiesta il 15 giugno scorso, quando invece i termini del procedimento lo avrebbero consentito. Niente retrocessione, quindi, per il momento, con la documentazione che viene rimandata alla Procura federale, che ha presentato ricorso in appello e ora dovrà valutare come muoversi, con la possibilità di richiedere nuove sanzioni nei confronti della società gialloblù, che dovrebbero comunque essere scontate nella prossima stagione in Serie A. Accolto, invece, il deferimento nei confronti del Cesena, a cui è stata inflitta una penalizzazione di 15 punti in classifica da scontare nella prossima stagione sportiva, nel caso in cui si dovesse iscrivere a un campionato organizzato dalla Figc.

    Ecco il dispositivo del Tribunale con cui viene accolto il ricorso del Chievo: "Il Tribunale Federale, preliminarmente, accoglie l’eccezione formulata dall’AC Chievo Verona Srl, da Campedelli Luca, da Campedelli Piero, da Campedelli Giuseppe, da Cordioli Michele e da Cordioli Antonio. Al riguardo, va rilevato che dagli atti emerge che in data 15 giugno 2018 (prima, pertanto, dell’emissione dell’atto di deferimento datato 25 giugno 2018) i predetti soggetti hanno formulato istanza di audizione, la quale è stata rigettata dalla Procura Federale a causa dell’asserito decorso del termine previsto nella comunicazione di conclusione indagini".

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