Caso Pastore:|'Non vi fu estorsione'
La tentata estorsione nella cessione di Javier Pastore al Paris Saint German? Il presidente del Palermo ha denunciato Marcelo Simonian, manager di Pastore, e l’avvocato del procuratore, Matias Hernan Elno. Ma la Procura non ritiene di avere elementi necessari per processare Simonian ed Elno e ha chiesto l’archiviazione dell’indagine. Il presidente rosanero, però, si oppone e il gip fissa l’udienza in camera di consiglio: il prossimo “round” è in programma il 3 luglio.
LA DENUNCIA DEL PATRON - La vicenda si trascina da mesi, ovvero dallo scorso settembre quando scattò la denuncia del patron rosanero. In estate il Palermo aveva ceduto a cifre record il suo gioiello, Javier Pastore, agli sceicchi del Psg. Secondo Zamparini sui quasi 40 milioni di euro ricavati dalla vendita del Flaco, per precedenti accordi ne spettavano circa 12 a Simonian, l’agente del fantasista, che alla fine ne ottenne 17. Secondo Zamparini i 5 milioni in eccesso furono frutto di una vera e propria estorsione: se il Palermo si fosse rifiutato di versare a Simonian altri 5 milioni, il procuratore si sarebbe opposto facendo saltare la trattativa.
CHIESTA ARCHIVIAZIONE - Nel corso degli ultimi mesi i magistrati del pool coordinato dal procuratore aggiunto Maurizio Scalia (gli altri sono Siro De Flammineis e Ilaria De Somma) hanno aperto le indagini, ascoltando vari testimoni: dall’intera dirigenza rosanero allo stesso Pastore, oltre a Leonardo, dirigente del club parigino, e a Simonian. Dopo le audizioni, però, la Procura è convinta che l’affare, per quanto travagliato, si sia mantenuto sui binari di una classica, per quanto complicata, trattativa. È stata chiesta l’archiviazione dell’inchiesta, ma ci sarà una coda ulteriore, fra meno di tre mesi. Così ha deciso il gip Michele Alaimo.