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    Caso Lukaku, il presidente dell'AIA 'sconfessa' Gravina: 'Chi zittisce il pubblico dopo gli insulti continuerà ad essere ammonito'

    Caso Lukaku, il presidente dell'AIA 'sconfessa' Gravina: 'Chi zittisce il pubblico dopo gli insulti continuerà ad essere ammonito'

    Come se non fosse stata sufficiente la confusione creata da decisioni prese e puntualmente sbugiardate col passare delle settimane (si era partita con la chiusura della curva della Juve per la partita col Napoli, poi cancellata), con tanto di intervento del presidente della FIGC Gravina - unica nel suo genere e rischiosa, in quanto destinata a creare un precedente - per togliere un cartellino giallo e un turno di squalifica per un calciatore reo di aver reagito ad una provocazione dei tifosi avversari di stampo razzista, sulla vicenda Lukaku è intervenuto quest'oggi pure il neo-presidente dell'Associazione Italiana Arbitri Carlo Pacifici. E le parole del successore di Trentalange sono destinate a rinfocolare il dibattito e a scatenare nuove polemiche.

    VALGONO LE REGOLE - Interpellato a "Radio Anch'io lo Sport", su Radio Rai, in merito alle possibili conseguenze della grazia concessa da Gravina all'attaccante nerazzurro sul comportamento degli arbitri, Pacifici ha replicato: "Cambierà l'atteggiamento sulle esultanze come reazione agli insulti razzisti? "Assolutamente no, la decisione sul campo è stata presa. Poi la grazia è prerogativa del presidente federale, l'ha messa in atto perché probabilmente ha verificato tutte le condizioni. Da parte nostra non cambia nulla, continueremo a prendere le decisioni secondo quelle che sono le regole in atto. Chi andrà a zittire il pubblico dopo essere stato insultato sarà ammonito, lo prevede il regolamento".

    Pacifici si è espresso anche in merito al VAR e al suo utilizzo, che anche nell'ultimo fine settimana ha generato discussioni su diversi episodi: "È uno strumento importante per noi, ci dà la possibilità di sanare eventuali errori. È logico che deve esserci un equilibrio tra intervento autonomo dell'arbitro e Var. Il protocollo è stato aggiornato, i risultati sono positivi, ma ci sono margini per fare meglio. La tecnologia ha rivoluzionato il calcio, non lo possiamo sottovalutare - sostiene Pacifici -. Il calcio giocato nei campi di provincia non ha la tecnologia a supporto e quindi le logiche del calcio sono sicuramente diverse. Dobbiamo cercare di trovare un’uniformità per evitare di avere due canali diversi".

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