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    Caso Lineker: studi vuoti e interviste negate dalla Premier, ma l'ad della BBC non si dimette

    Caso Lineker: studi vuoti e interviste negate dalla Premier, ma l'ad della BBC non si dimette

    Ha fatto discutere e non poco la scelta della BBC di sospendere l'ex calciatore Gary Lineker. L'ex centravanti inglese ha lasciato venerdì Match of the Day, lo storico programma di calcio di cui era presentatore per l'emittente inglese la quale aveva motivato la sua decisione con il tweet dell'ex Barcellona in cui aveva criticato il Governo inglese per la politica sui migranti dandogli di fatto dei nazisti.

    I due giorni successivi alla scelta non sono andati bene per l'emittente. Prima gran parte dei colleghi ha scelto di scioperare non andando in onda (Ian Wright e Alan Shearer, ex calciatori anche loro, hanno scelto di dimettersi dai rispettivi programmi)  con studi semi-deserti e trasmissioni a porte chiuse. Poi la Premier League ha autorizzato i propri tesserati a non presentarsi davanti ai microfoni della BBC con molti dei protagonisti del calcio inglese che hanno preso la palla al balzo. 

    La polemica, infine si è spostata sui social con tantissimi utenti che hanno criticato apertamente anche l'ad Tim Davie che però, con un comunicato stampa, ha sì chiesto scusa (per la programmazione monca andata in onda), ma ha scelto di non dimettersi: "Per me sarebbe un successo far tornare in diretta Gary (Lineker) perché è insieme che diamo ai nostri spettatori quel servizio di livello mondiale che mi dispiace di non essere riuscito a garantire".

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