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    Caso Juve-Napoli, De Laurentiis: 'Sono ottimista. Cosa dovevo fare, andare a Torino e contaminare i bianconeri?!'

    Caso Juve-Napoli, De Laurentiis: 'Sono ottimista. Cosa dovevo fare, andare a Torino e contaminare i bianconeri?!'

    Aurelio De Laurentiis attende il risultato dell'udienza al Collegio di Garanzia dello Sport sul caso Juve-Napoli. Queste le parole del presidente del club partenopeo all'ingresso del Palazzo H del Foro Italico: "Se mi aspetto la decisione entro stasera? Quello direi di sì, per il resto ora meglio non dire nulla perché non avremmo argomenti". 

    ALL'INGRESSO - L'udienza è iniziata alle ore 14.30, per discutere del ricorso presentato dal Napoli contro Figc e Juve in merito alla sentenza (3-0 a tavolino e un punto di penalizzazione) relativa al match non giocato a Torino lo scorso 4 ottobre. L'esito è atteso in serata e se non dovesse essere a favore, i partenopei sarebbero potranno poi ricorrere al Tar.

    ALL'USCITA - ​Queste, invece, le parole all'uscita del Palazzo H: "Le udienze in video-udienza sono molto diverse. Oggi c'era un parterre di gente preparata e quindi gli avvocati hanno avuto anche un percorso più semplice e facile, e quindi anche più breve e corto. Sono prudentemente ottimista. L'ultimo grado di giustizia della Figc, più che forte, è stata molto rilevante per la sua interpretazione per quello che è". 

    LA MANCATA TRASFERTA - "Io avendo avuto il Covid ed essendo stato a casa per 40 giorni mi sono studiato questa malattia per quanto uno la possa studiare. Tu puoi risultare positivo nell'arco che va dai 5 agli 8 giorni e se dopo i primi due positivi del Genoa ne sono venuti fuori prima 13 e poi 22, nell'arco di una settimana, è chiaro che i primi tre miei, perché c'era anche un impiegato, avrebbero potuto contaminare altri giocatori. Quindi anche con un senso di responsabilità che faccio? Disattendere l'ordinanza di due ASL? Avrei dovuto andare a Torino e contaminare anche la Juventus? Ci siamo trovati in un Campania fuori da tutti i controlli e uno queste riflessioni le fa e prima di dire che non sento le ASL ce ne passa... Tutto era organizzabilissimo, non è che fossimo nell'impossibilità di raggiungere per le 20.30 Torino per giocare la partita. C'erano tutte le opportunità, le possibilità, se non ci fosse stato quel blocco. Un blocco che ti fa rischiare sul penale, ma anche sul sociale perché quanti altri napoletani avrebbero detto: 'Ma se sono andati loro, allora anche noi ci muoviamo dalla zona contagiata. Anche noi andiamo in giro per l'Italia". 

    IL RIBALTAMENTO - "Lei che cosa si aspetterebbe al posto mio? E' una domanda ovvia, mi aspetto che secondo equità e giustizia venga cancellato un giudizio iniquo che è stato forzatamente portato sul tavolo. Noi abbiamo sempre rispettato tutto, io ho sempre rispettato la Lega, la Figc, il CONI e la Giustizia in senso generale. A un certo punto non è che uno fa di testa propria"". 

    IL MOMENTO NO - "No vabbè ma queste sconfitte ci possono stare. Gattuso ha un problema che gli si ripercuote sull'occhio e deve prendere in continuazione il cortisone. Poiché non lo prendeva da 15 giorni vedeva addirittura doppio. Abbiamo visto l'altro giorno insieme la partita della Juve e lui non riusciva a vedere, a capire... In quelle condizioni lì non ha alcun tipo di responsabilità. Lui è un grandissimo uomo di calcio, un grande esperto e ha i cosiddetti attributi. Io lo ringrazio sempre per quello che ha fatto e farà, solo che ora dobbiamo preoccuparci che riprenda la sua stabilità fisica e mentale per portare la squadra verso lidi sempre più importanti". 

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