Caso Grillo, ecco quanto accaduto dal 16 luglio 2019 fino ad oggi
Nella serata del 16 luglio di due anni fa, il ragazzo si ritira a casa con la giovane modella e tre amici, figli di professionisti di Genova: Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria. Sino a qui sembra essere trascorsa una banale serata in discoteca con degli amici e una studentessa da poco conosciuta, ma qualcosa sembra andare storto. Dopo dieci giorni da quella sera, la ragazza denuncia di essere stata stuprata da Ciro e i suoi tre amici.
Di “rapporto consenziente” parlano i quattro ragazzi. Il caso diventa virale e i legali di Grillo mettono in risalto le debolezze del racconto che la giovane avrebbe realizzato: una denuncia in ritardo sembra essere motivo di non validità della stessa; il fatto che abbia continuato la vacanza per un’altra settimana la rende meno vittima e in conclusione la pubblicazione di foto del viaggio trascorso, pubblicate sui social, dopo il presunto stupro, la ritraggono poco affranta.
In altre parole, denunciare a distanza di giorni e realizzare l’accaduto tempo dopo, è la chiave con la quale i legali di Grillo difendono il figlio Ciro. A sostegno delle loro tesi, ci sarebbe anche la dichiarazione della madre di lui, presente in villa, che sostiene di non aver sentito nulla. L’accusa al figlio di Beppe Grillo e ai tre ragazzi figli di professionisti della ‘Genova bene’ potrebbe vacillare per un maschiocentrico pregiudizio nei confronti di una quasi ventenne in vacanza. I Carabinieri di Milano acquisiscono tutti i cellulari e trovano un video che potrebbe essere a sostegno di quanto definito dalla ragazza, ma la sua interpretazione non sarebbe univoca.
La giustizia in un caso di stupro dipende dalle scelte e dai tempi della burocrazia italiana, dal potere dei legali e dei cognomi dei coinvolti e dalla volontà del giudice.