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    Caso Cerci al Milan, la compagna: 'Non ha senso farlo entrare allo scadere'

    Caso Cerci al Milan, la compagna: 'Non ha senso farlo entrare allo scadere'

    Proprio quando il Milan sperava di aver ritrovato almeno un po' di tranquillità col successo casalingo sul Cesena e allontanato ulteriormente per Inzaghi lo spettro dell'esonero, ecco che rischia di esplodere il caso Cerci. L'esterno di Valmontone, arrivato in prestito per i prossimi 18 mesi in cambio di Torres dall'Atletico Madrid nell'ultima sessione di mercato, ha faticato sino a questo momento a imporsi nella squadra rossonera, finendo sempre più ai margini, come dimostra la panchina (la seconda consecutiva) contro i romagnoli.

    TROPPE PANCHINE - Per lui solo uno scampolo di partita, esattamente come domenica scorsa in occasione del pareggio contro l'Empoli. Che il modulo utilizzato sia il 4-3-3, il 4-2-3-1 o il 4-3-1-2, la sostanza non cambia: Cerci non è una prima scelta per Inzaghi e, come dimostrano le parole rilasciate nel pomeriggio alla trasmissione Rai Quelli che il calcio dalla compagna del calciatore, Federica Riccardi, il malcontento cresce: "Alessio sta bene, non ha senso inserirlo alla scadere". Sin qui, Cerci è partito titolare solo in 5 occasioni su 10 gare tra campionato e Coppa Italia, senza riuscire a trovare la prima rete in rossonero.

    QUELLA DEL 'CALCIO CHE CONTA' - Parole piccate, pronunciate peraltro dalla stessa persona che lo scorso agosto commentò così il trasferimento in Spagna dell'ex Torino, a lungo corteggiato dal Milan, che però non trovò l'intesa economica con i granata: "Essere il migliore esterno della Serie A delle ultime due stagioni non basta. ..In Italia si va avanti solo con prestiti, vecchie glorie riciclate, stranieri, ...giocatori che costano zero. I calciatori più forti se vogliono fare qualcosa di importante devono scappare via. Saluti Serie A noi ce ne andiamo nel calcio che conta".
     

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