Caso Acerbi-Juan Jesus, la decisione del Napoli: 'Niente scritta anti-razzismo sulle maglie contro l'Atalanta'
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Il caso Acerbi e soprattutto la sentenza di assoluzione emessa ieri dal Giudice Sportivo Gerardo Mastrandrea, in merito alle accuse di aver rivolto epiteti razzisti al difensore del Napoli Juan Jesus, continuano a far discutere. E a scatenare soprattutto forti reazioni in casa azzurra. Dopo il durissimo comunicato di ieri, nel quale la società di Aurelio De Laurentiis esprimeva la sua forte contrarietà alla decisione degli organi della giustizia sportiva e preannunciava la sua dissociazione da nuove iniziative della Lega Serie A sulla lotta al razzismo, il Napoli ha preannunciato quelli che saranno i prossimi passi concreti.
LA DURA NOTA DEL NAPOLI
LA DECISIONE - Nel giorno della presentazione della quarta e della quinta maglia firmate da EA7, Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer della SSC Napoli ha annunciato: “Contro l’Atalanta non metteremo la patch ‘Keep racism out’ sulle nostre maglie”. Infatti, in occasione della trentesima giornata del campionato di Serie A, che ripartirà sabato 30 marzo proprio con la sfida del “Maradona” tra i campioni d’Italia uscenti e i nerazzurri, proseguirà la campagna che aveva preso il via proprio nell’ultimo turno di campionato, quello di Inter-Napoli e della nota vicenda tra Acerbi e Juan Jesus.
JUAN JESUS DENUNCIA ACERBI?
CHE SUCCEDE ORA? - Una scelta forte, che potrebbe ora suscitare la risposta da parte della Lega Serie A, promotrice dell'iniziativa per sensibilizzare appassionati di calcio, sportivi ed opinione pubblica sul contrasto ad ogni forma di discriminazione. Il Napoli non ha precisato come si comporterà invece in merito all'esibizione dei cartelloni e dei led a bordocampo che recheranno lo stesso messaggio contro il razzismo.
ACERBI ASSOLTO, NAPOLI NON CI STA
LA REAZIONE DEI TIFOSI - Sarà interessante capire anche se il tifo organizzato avrà intenzione di manifestare in qualche modo il suo sostegno a Juan Jesus o contestare la decisione assunta dal Giudice Sportivo con qualche forma di protesta. Nella scorsa, nella città di Napoli, gli ultras locali hanno già manifestato tutto il loro dissenso verso la mancata squalifica di Acerbi affiggendo diversi striscioni in alcuni dei luoghi più importanti della città. Sui social invece il tifo della gente comune si è diviso tra messaggi fortemente critici sul provvedimento assunto e di vicinanza alla causa di Juan Jesus e alla sua personale battaglia contro il razzismo.
LA DURA NOTA DEL NAPOLI
LA DECISIONE - Nel giorno della presentazione della quarta e della quinta maglia firmate da EA7, Tommaso Bianchini, Chief Revenue Officer della SSC Napoli ha annunciato: “Contro l’Atalanta non metteremo la patch ‘Keep racism out’ sulle nostre maglie”. Infatti, in occasione della trentesima giornata del campionato di Serie A, che ripartirà sabato 30 marzo proprio con la sfida del “Maradona” tra i campioni d’Italia uscenti e i nerazzurri, proseguirà la campagna che aveva preso il via proprio nell’ultimo turno di campionato, quello di Inter-Napoli e della nota vicenda tra Acerbi e Juan Jesus.
JUAN JESUS DENUNCIA ACERBI?
CHE SUCCEDE ORA? - Una scelta forte, che potrebbe ora suscitare la risposta da parte della Lega Serie A, promotrice dell'iniziativa per sensibilizzare appassionati di calcio, sportivi ed opinione pubblica sul contrasto ad ogni forma di discriminazione. Il Napoli non ha precisato come si comporterà invece in merito all'esibizione dei cartelloni e dei led a bordocampo che recheranno lo stesso messaggio contro il razzismo.
ACERBI ASSOLTO, NAPOLI NON CI STA
LA REAZIONE DEI TIFOSI - Sarà interessante capire anche se il tifo organizzato avrà intenzione di manifestare in qualche modo il suo sostegno a Juan Jesus o contestare la decisione assunta dal Giudice Sportivo con qualche forma di protesta. Nella scorsa, nella città di Napoli, gli ultras locali hanno già manifestato tutto il loro dissenso verso la mancata squalifica di Acerbi affiggendo diversi striscioni in alcuni dei luoghi più importanti della città. Sui social invece il tifo della gente comune si è diviso tra messaggi fortemente critici sul provvedimento assunto e di vicinanza alla causa di Juan Jesus e alla sua personale battaglia contro il razzismo.