Casini: 'Lo scudetto a Napoli fa crescere la Serie A. De Laurentiis è un esempio per tutti'
NAPOLI - “Il Napoli è un esempio virtuoso di gestione, capace di coniugare felicemente sostenibilità economico-finanziaria con risultati sportivi. È la conferma che imprenditori di successo in settori strategici, in questo caso il cinema e l’audiovisivo, possono portare innovazione e competenze anche nel mondo del calcio. Per fortuna in Serie A abbiamo anche altri esempi, sia italiani, sia stranieri”.
STRANIERI IN CAMPO - “Anche la Premier League ha dati simili, in realtà. La sentenza Bosman ha avuto effetti analoghi nella maggior parte d’Europa. I rimedi sono più d’uno e alcuni li abbiamo già messi in atto. Per esempio, abbiamo modificato la composizione delle liste dei giocatori delle squadre primavera per aumentare il numero di giocatori formati e di quelli convocabili in nazionale. Stiamo anche insistendo molto per aumentare il numero delle seconde squadre in Lega Pro. E, sempre in collaborazione con le altre leghe, stiamo modificando il sistema di premi di valorizzazione per i giovani”.
ITALIANE NELLE FINALI EUROPEE - “Era dal 1990 quando fu sempre il Napoli a vincere lo scudetto che non avevamo tre squadre in tutte le finali europee. È il segnale più importante per far crescere la Serie A in Italia e nel mondo. È con le vittorie del Milan di Sacchi in Coppa dei Campioni e poi delle altre squadre italiane in Coppa delle Coppe e in Coppa Uefa (incluso il Napoli di Maradona nel 1989) che la Serie A raggiunse uno dei suoi periodi più folgoranti. Mi è dispiaciuto molto per la sconfitta della Roma in finale di Europa League quest’anno: ai giocatori e alla società vanno riconosciuti però tutti gli onori per un trionfo non arrivato solo alla lotteria dei calci di rigore”.
LEGA SERIE A - “Sui temi più importanti, come è stato per le modifiche dello statuto o da ultimo per il bando per l’archivio corrente centralizzato, si è trovata l’unanimità. In generale, la Serie A è uno specchio del Paese, delle sue eccellenze ma anche delle sue divisioni: trovare tutti quanti d’accordo non è mai semplice ed è essenziale assicurare il dialogo e curare al meglio la fase istruttoria per fare prendere le decisioni”.
RICAVI TV - “Da noi è una norma di legge a dettare le modalità di riparto ovvero il decreto legislativo Melandri, e certamente, come chiesto da più squadre, è giunto il momento di riconsiderarne l’impianto. Prima di rivedere come distribuire le risorse, però, è decisivo incrementarle. Fondi? I fondi sono solo uno strumento, non un risultato di per sé. Ed è un tema su cui la Serie A, dopo aver definito l’assegnazione dei diritti audiovisivi per il prossimo ciclo, compirà, grazie a un advisor specializzato, tutte le valutazioni del caso, pesando con la massima attenzione i pro e i contro. L’esperienza spagnola e da ultimo quella tedesca, dove l’operazione con i fondi è stata bocciata dieci giorni fa, sono casi di studio interessanti per capire davvero se e come eventualmente leghe ed investitori possono collaborare tra loro”.