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Carpimania: 'tutti gli uomini del presidente'
È questione di indole, di cuore e di tante altre nobili cose. Ma questo non può sempre essere compreso da un qualsiasi direttore sportivo. Sì, perché Sogliano apparteneva alla categoria “uno qualsiasi” e non solo per i suoi ultimi, manifesti fallimenti. La carovana che accompagna il DS ad ogni suo trasferimento non è una visione edificante, perché è gusto avere gli uomini di fiducia, gli uomini propri. È meno giusto, invece, cambiare gli equilibri, imporsi, dare aut aut. Non è giusto neppure quando gli intenti sono alti.
Ecco che, allora, “tutti gli uomini del presidente” tornano al proprio posto. L’immortAle (così ormai ribattezzato dai supporter biancorossi) Castori dirige il primo allenamento e una folla composta da più di duecento persone lo attende festate all’ingresso dell’antistadio. “Abbiamo sbagliato”, vanno ripetendo Bonacini e Caliumi. Eppure tutti sanno che vorrebbero dire “siamo stati presi in giro”. Qualcuno gli ha raccontato che le favole devono fare i conti con la dura vita della serie A, e loro gli hanno creduto senza batter ciglio. Sono bastati pochi schiaffi (circa dieci, contro Samp e Roma) e un dirigente, venuto dalla terra di Romeo e Giulietta, per far perdere il romanticismo a quella coppia di pazzi, pazzi presidenti che non si era lasciata scoraggiare da nulla.
Però il romanticismo, a guardar bene, lo si ritrova, magari lì, nello stesso posto dove lo si è lasciato: nella gioia di una curva che, anche se in B, vuole continuare a fare il Carpi.
Buona fortuna, allora, a Fabrizio Castori...