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    Carpimania: pareggiati i conti con la Fiorentina il Carpi vola ai quarti e sogna

    Carpimania: pareggiati i conti con la Fiorentina il Carpi vola ai quarti e sogna

    • Gabriele Pasca
    Il Carpi continua il suo tragitto in Coppa Italia e lo fa, seguendo l’andazzo generale, a dispetto delle big. Cade il Genoa con l’Alessandria, cade la Roma con lo Spezia e cade anche la Fiorentina, certo, contro una squadra molto più competitiva e definita, ma resta comunque un colpo di scena. Volendo essere cinici potremmo dire che i biancorossi si sono rifatti di una sconfitta immeritata, quella del 20 settembre al Braglia. A detta di tutti, il Carpi, quel giorno, avrebbe meritato almeno un punto. La sorte beffarda, però, come spesso accade, ha premiato la più forte. Ieri sera, invece, è accaduto l’esatto opposto e una partita, preannunciata di poco interesse, si è ben presto trasformata in una gara tra titolarissimi, da una parte e dall’altra, che non ha mai visto la prevalenza di alcuno, decisa dal gol del fedelissimo Di Gaudio, con il Carpi dalla Lega Pro.

    La scorsa settimana ci eravamo lasciati con il dubbio circa l’assetto in campo della Fiorentina: avrebbe privilegiato le seconde linee, preservando le prime in vista dello scontro di campionato contro il Chievo, oppure la formazione sarebbe stato competitiva, segno della scarsa intenzione di lasciare qualcosa per strada? Beh, la formazione titolare schierata fin da subito ci ha fatto intravedere la risposta ma, questa volta, le cose non sono andate come sperato da Paulo Sousa. D’altronde, ha ragione Castori quando dice che “gli scontri diretti premiano le piccole”, perché non hanno nulla da perdere. È un po’ come il portiere al calcio di rigore: se lo para è osannato, se non lo para non è successo nulla, è normale.

    Sono state parecchie le cose convincenti che i biancorossi hanno fatto vedere ieri, a partire da quel classico 4-4-1-1 trasformato, all’occorrenza, in un 5-4-1, grazie alla generosità di Matos e Letizia, pronti a rientrare in caso di bisogno. Molto convincente è stato il gol di Di Gaudio, tatticamente pregevole ed esteticamente gradevole. È stato convincente persino Brkic che, a inizio anno, non si è affatto reso simpatico ai supporter carpigiani. Si è fatto perdonare tutto, o quasi, in almeno due interventi fondamentali. Anche Castori è stato convincente, dimostrando di saper tirare le fila quando è necessario, prendendo le decisioni opportune, ovvero il ritiro di Coverciano. Purtroppo, però, accanto a questa sciorinata di cose positive, qualcosa di poco convincente si è notata: la prestazione dell’ex (?) bomber Mbakogu, entrato in campo al 66’ al posto di Borriello, è stata tutto il contrario di esaltante. Poca voglia, poca corsa, poco tutto. L’unica cosa forse utile alla squadra è stata quella palla buttata negli ultimi istanti di gioco, costatagli il secondo giallo. Per un giocatore con il suo potenziale non è affatto un complimento.

    Adesso, solo qualche ora separa il Carpi dal conoscere il suo prossimo avversario ai quarti ma, o Milan o Sampdoria, se la prestazione resta quella di ieri, non ci saranno piani già fatti o convenevoli di sorta. Anche questo è il calcio e, chi lo ama, ne sarà contento.

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