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    Carpimania: non ci resta che sperare

    Carpimania: non ci resta che sperare

    • Gabriele Pasca
    Ci ha pensato un giocatore ormai prossimo al ritiro a far crollare le poche certezze accumulate dal Carpi nell’ultimo periodo di “striscia positiva”. L’ha decisa lui, Sergio Pellisier, sempre sulla bocca di tutti per costanza di rendimento e, soprattutto, per tenacia. L’ha sbloccata su un calcio piazzato e le gambe del sempre ottimo Belec lo hanno aiutato. Insomma: il Carpi non doveva gustare il sapore dolce del (momentaneo) distacco dal Palermo. Puniti, quindi, quanti speravano nell’appagamento del Chievo che, nelle ultime cinque partite, ne ha persa solo una, contro il Napoli. Ora tocca sperare nelle altre, come sempre, del resto; e non c’è nulla di male: lo fanno in alto, figurarsi se non lo si può fare in basso.

    Ad ogni modo, spiace, spiace tanto e soprattutto per come si era messa la gara. Quel pareggio, certamente non bello ma sicuramente più giusto, ci avrebbe parlato meglio di una partita con appena tre tiri in porta per parte e, cosa assai più rara, appena un fuorigioco fischiato, a favore del Carpi: difese schierate perfettamente oppure troppo immobilismo, anche da parte del Chievo che, per possesso palla l’ha vinta, e di molto, sui biancorossi. Purtroppo neppure i cambi, di solito provvidenziali, di mister Castori, ieri, hanno aiutato. Cambi che, come al solito, non riguardano la prima punta Jerry Mbakogu, sempre più sterile, sempre più arretrato, sempre più impreciso. In perenne convalescenza, verrebbe da dire.

    Prima del prossimo appuntamento, al Braglia di Modena, per la sfida contro il Genoa di Gasperini, oggi i supporter biancorossi riscopriranno quel tanto che basta di sano senso di appartenenza capitolino, sponda Lazio, ovviamente, per annientare gli effetti della sconfitta di ieri che, diversamente, costerebbe molto, molto cara. Poi, come detto, toccherà al grifone che, sempre ieri, in concomitanza con il Chievo, si imponeva sul Sassuolo per 1-0. Vantaggio fortunoso e sicuramente immeritato. Chissà se i liguri non dovranno pagar dazio sabato prossimo ai cugini carpigiani che, nonostante tutto, in questi casi, sentono più che mai il vincolo della parentela.

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