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Carpimania: il Napoli ride ma i biancorossi ci credono ancora
Tante, forse troppe contestazioni hanno accompagnato i novanta minuti di gioco, partendo da un rigore solare non concesso ai partenopei per il fallo di Sabelli su Callejon, per finire con l’espulsione più che ingiusta di Bianco che, diciamolo, ha compromesso un Carpi, fino a quel momento, ordinatissimo. Così ordinato da non far trovare lo spunto neppure al miglior realizzatore di serie, come detto sopra. Castori aveva capito bene i punti di forza degli azzurri, che dalla confusione difensiva e dall’arroccamento ad oltranza degli avversari traggono linfa vitale, riuscendo, con triangolazioni geometriche e gioco di prima, a mandare in tilt qualsiasi comparto. Parola d’ordine “tutti al proprio posto”, quindi, con fila serrate e strette, per non lasciare spazio ai troppi fantasisti che il Napoli si ritrova in avanti. Non sempre la tecnica riesce a spuntarla, comunque, e come successo in tanti altri scontri, il Carpi esce a secco da una partita più forte di qualsiasi lieto fine sperato.
Ad ogni modo, cinque giorni e si riscende in campo: venerdì contro la Roma sarà l’occasione giusta per rifarsi dal “cappotto” dell’andata. I segnali di una partita intensissima, già da oggi, ci sono tutti: mai come ora, la Roma del neo Spalletti, ha trovato animo dopo il periodo buio del francese Garcia. Mai come ora, però, il Carpi ha preso coscienza delle proprie possibilità e, forse, la fame di punti che ha caratterizzato il cammino dei biancorossi, potrà abbattersi come una sciagura sui capitolini, alla caccia disperata del terzo posto. E la disperazione, lo sappiamo, a volte gioca brutti scherzi.