Getty Images
Carpimania: Firenze beffarda nega un punto d'oro
Purtroppo l’atavico vizio di regalare occasioni negli ultimi minuti si ripresenta: L’Inter prima, il Palermo e il Bologna poi. Facendo un calcolo dei punti lasciati per strada, oggi, la salvezza non sarebbe sembrata così irraggiungibile. Certo, è giusto fare la conta dello spirito, notare che la squadra è viva e “con un ottimo temperamento” (per dirla con le parole del giornalista che hanno fatto incazzare Castori nel post partita), ma l’aspetto che maggiormente intristisce chi nell’impresa ci credeva (e ci crede ancora, naturalmente) è il notare quanto, in fondo, ma mica tanto, ci sia anche un buon gioco: naturalmente furbo e poco spregiudicato, naturalmente con alcune disattenzioni, naturalmente più modesto e scarno di orpelli fantasiosi, però concreto e cinico. Come quel tiro di Mancosu, troppo centrale, ad esempio, ma messo in piedi dopo una leggerezza difensiva. In fondo, cosa pretendere quando Davide incontra Golia?
Un piccolo problema, però, persiste, ormai con ostinata caparbietà: Mbakogu si è ritagliato un posto da titolare indiscusso e, molti, continuano a chiedersi quali meriti l’abbiano portato lì. O, almeno, quanti in più del collega Lasagna, letale ad ogni ingresso in campo. Perché, ricordiamolo, ieri si poteva bissare la settimana intensa di sfottò ai danni del popolo interista con un “Lasagna ancora più indigesto nella patria della Fiorentina”. E chi può dirci quante sarebbero potute essere le razioni, se il giovane numero 15 fosse stato schierato titolare insieme al sempre ottimo Matteo Mancosu. Castori continua a ripetersi e non sembra affatto penitente. Evidentemente, per lui, il fatto che l’attaccante nigeriano pretenda il ruolo di prima punta finalizzatrice, in una squadra che non può permettersi comparti troppo definiti, è normale. A molti, invece, sembra solo indolenza.
Domenica si va al "San Paolo", a tentare, almeno di ripetere il buon risultato dell’andata (0-0), contro una squadra mai così bella, mai così forte (almeno negli ultimi anni) e mai così spietata. Forse non esiste antidoto a tutto ciò, ma qualche volta la fortuna dovrà pur sorridere ai più piccoli. Almeno, si spera…